Marino sfiduciato. Vaticano: “Sta diventando una farsa”

Marino sfiduciato. Vaticano: “Sta diventando una farsa”
30 ottobre 2015

Le firme ci sono tutte e sono 25. E’ stato raggiunto così il numero minimo di consiglieri capitolini che, dopo il dietrofront del sindaco, hanno deciso di dimettersi e sciogliere la giunta Marino. “Stiamo aspettando che il notaio ritorni con l’atto predisposto per le firme e siamo pronti a sottoscrivere la richiesta di dimissioni insieme a 26 consiglieri. Siamo io e altri 25” annuncia il consigliere di Nuovo centrodestra, Roberto Cantiani.

MARINO INDAGATO È di oggi intanto la notizia della tegola giudiziaria sul sindaco-marziano: Marino è indagato dalla Procura di Roma per il reato di peculato in relazione all’utilizzo della carta di credito, assegnatagli dall’Amministrazione comunale, per le cene di rappresentanza o istituzionali. I pm contestano i reati di peculato e concorso in falso in atto pubblico. Marino avrebbe ricevuto un avviso di garanzia il 28 ottobre scorso. Questa notizia ha scatenato la furia dell’ex assessore ai Trasporti Stefano esposito che ha dato letteralmente del “bugiardo” al sindaco. E mentre da una parte la bufera giudiziaria su Marino non si placa, dall’altra i consiglieri di maggioranza e opposizione, hanno firmato le dimissioni contestuali. Nel frattempo, i sostenitori del sindaco Ignazio Marino si sono dati appuntamento dalle 16 in poi in piazza del Campidoglio. Come di consueto, il tam tam è partito su Facebook. Sull’evento creato dagli amministratori del gruppo Fb pro Marino – “Ci vediamo tutti in Campidoglio” – iniziano ad apparire le prime foto di chi man mano raggiunge la piazza e incita altri ad unirsi. Sul gruppo c’è chi chiede di portare dei lumini per celebrare “il funerale della democrazia”.

Leggi anche:
Giovani Alfieri della Repubblica, 29 storie di solidarietà e altruismo

“MARINO E’ UN BUGIARDO” L’ex assessore ai trasporti del comune di Roma Stefano Esposito, a Sky TG24, in merito alla notizia che Ignazio Marino è indagato dalla Procura di Roma per la questione scontrini è furioso: “Amarezza e rabbia personale. Io, come tutti, ci ho messo la faccia in questa cosa e ho ritenuto il sindaco una persona corretta. Devo prendere atto che siamo di fronte a un bugiardo e non me lo sarei aspettato”. E ricorda che “già ieri sera, prima viene smentita la cosa sull’indagine costringendo poi la procura a smentire la smentita. E già lì qualche dubbio mi è venuto ma l’ho catalogato come l’ennesimo errore di un gruppo, intorno al sindaco, totalmente incapace fare comunicazione. Insomma, prosegue, per me è una giornata un po’ amara per quello che è avvenuto, ma bisogna scuotersi e ripartire rapidamente. Per quanto riguarda la gestione commissariale di Orfini, non credo che siano stati fatti errori, ci ha messo la faccia, mentre Marino, anche ieri sera ha continuato pensare a se stesso invece che alla città. Ora la pima cosa da fare è mettere a disposizione di Roma le risorse e le figure giuste per governare in questi 8 mesi. Un minuto dopo ci occuperemo delle elezioni”.

VATICANO: “VICENDA-FARSA “Sta assumendo i contorni di una farsa la vicenda legata alle dimissioni del sindaco di Roma, Ignazio Marino, che ieri, con una mossa in verità non del tutto inattesa, ha ritirato la lettera con cui lo scorso 12 ottobre aveva rinunciato al suo incarico”. Così l’Osservatore Romano, in un articolo dal titolo ‘Roma attende di conoscere il suo futuro’, commenta il dietro front del primo cittadino della Capitale sottolineando come “al di là di ogni altra valutazione – resta il danno, anche di immagine, arrecato a una città abituata nella sua storia a vederne di tutti i colori, ma raramente esposta a simili vicende”. “Marino – riporta poi il quotidiano della Santa Sede – ha motivato la scelta, chiedendo un confronto in aula con la maggioranza che lo ha sostenuto nei due anni della sua amministrazione. Ben sapendo, tuttavia, che una maggioranza disposta a sostenerlo non esiste più. Tanto è vero che, dopo una lunga riunione svoltasi ieri sera nella sede del Pd, sono attese per oggi le dimissioni di almeno 25 consiglieri capitolini, dimissioni che, salvo ulteriori sorprese, dovrebbero portare allo scioglimento immediato del Consiglio comunale e dunque al decadimento di sindaco e giunta”.

Leggi anche:
Putin nazionalizza le filiali russe di Ariston e Bosch

 

 

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti