Marsilio: “Misure anti Covid? Sbagliato chiudere tutto”

Marsilio: “Misure anti Covid? Sbagliato chiudere tutto”
Marco Marsilio
17 dicembre 2020

Il governo è orientato ad assumere misure più restrittive per contrastare i contagi dal Coronavirus in Italia sotto Natale, tra le quali non si esclude una zona rossa per tutto il Paese nei giorni delle festività. La posizione del Conte 2 è stata rappresentata ieri dai ministri degli Affari regionali, Francesco Boccia, e della Salute, Roberto Speranza, alle Regioni nel corso di una riunione. Le Regioni non sono entrate nel merito delle possibili nuove chiusure, né espresso una contrarietà, come ci sottolinea il governatore d’Abruzzo, Marco Marsilio, che ha anche ribadito al governo l’importanza del tema ristori, “assicurando automatismi e puntualità”. Sulle nuove misure per le feste di Natale, Governo e Regioni torneranno a riunirsi oggi pomeriggio dopo la Stato-Regioni, con la partecipazione anche di Anci e Upi.

Governatore Marsilio, si va quindi verso una Italia tutta “rossa”?

“Abbiamo avuto un primo confronto e la cosa che particolarmente ci ha colpito è la tanta preoccupazione da parte del mondo medico-sanitario e comitati tecnici sulle conseguenze che potrebbero essere “catastrofiche” di un Natale senza “freni”, senza particolari restrizioni, come sta avvenendo in gran parte dell’Europa”.

A questo punto, una strada quasi obbligata?

“Se il governo intende adottare questo tipo di misure restrittive, quindi Italia “rossa”, noi Regioni, cosa che abbiamo chiesto all’esecutivo Conte, vogliamo che venisse ampliato il paracadute di risarcimenti nei confronti di imprese e commercianti e non continuare a erogare semplici ristori come finora è avvenuto e che poco, tra l’altro, si sono visti fino a oggi. Io come Regione Abruzzo, ho sottolineato, in particolare, che tenuto conto che le scuole sono già chiuse e le aziende rallentano l’attività, mandando anche i propri lavoratori in ferie, rimanere dal 24 dicembre al 7 gennaio chiusi in zona rossa appare un po’ eccessivo. Quindi, con questo scenario si potrebbe decidere sì il divieto di spostamenti tra regioni ma non all’interno delle regioni stesse. Insomma, in questo periodo festivo consentire un piccola vacanza o incontrarsi con un parente di un altro comune non pensiamo sia la fine del mondo”.

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Quindi, se l’Italia diventerà tutta “rossa” il governo varerà risorse più sostanziose?

“Ci hanno detto che il ministro all’Economia, Roberto Gualtieri sta lavorando in questa direzione. Poi bisognerà vedere se è vero. Sa, fino a oggi s’è visto di tutto e di più”.

L’Abruzzo, secondo gli ultimi dati regionali, sembrerebbe già in zona gialla?

“Sostanzialmente gli indicatori dicono questo: registriamo meno 30 per cento di ricoveri in terapia intensiva, meno 40 per cento di posti letto in aria medica occupati, l’indice Rt sotto l’1. Credo quindi che con questi dati venerdì la cabina di regia potrebbe, teoricamente, classificare la regione zona gialla. Ma non mi illudo che il governo possa decidere in questa direzione. Come è già accaduto, in merito ci siamo scontrati. Ma di certo, i dati reali dicono questo, che possiamo essere già zona gialla”.

A proposito di scontro, come ha incassato lo stop del Tar alla sua delibera?

“Il fatto è che si va a “carte bollate” perché da parte del governo non c’è quella flessibilità che in certe occasioni potrebbe risultare determinante e a beneficio dei cittadini”.

Oggi è prevista una riunione tra i governatori del Sud a cui lei dovrebbe partecipare, per discutere del riparto nazionale dei fondi previsti nell’ambito del programma del Governo “Next Generation EU”.

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“Sì ma l’abbiamo rinviata. L’Obiettivo è condividere una linea comune di rigetto della ripartizione dei fondi fatta dal governo, riproponendo una questione meridionale che evidentemente non fa parte del piano di questo esecutivo”.

Ma in merito ai famosi 60 progetti da realizzare con i fondi Ue, siete stati coinvolti dal governo?

“Parliamo sempre di titoli di giornali, piani generici…”.

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