“Migliaia di immagini porno” su computer del vice di Theresa May

“Migliaia di immagini porno” su computer del vice di Theresa May
Il vicepremier britannico, Damian Grren
1 dicembre 2017

Crescono le pressioni sul vice di fatto della premier britannica Theresa May, Damian Green, dopo che un detective che anni fa ha esaminato il suo computer ha detto di aver trovato migliaia di immagini pornografiche. L’ex detective di Scotland Yard Neil Lewis, in un’intervista alla Bbc, ha detto che la storia internet del pc, sequestrato nel 2008 quando Green era all’opposizione, mostrava che dall’apparecchio era stata guardata molta pornografia. Lewis, che ha lasciato la polizia metropolitana nel 2014, ha detto che il computer conteneva migliaia di anteprime di immagini pornografiche legali. Alla domanda se ci fosse la certezza che le immagini fossero state cercate da Green, oggi primo sottosegretario a Downing Street, Lewis ha risposto “il computer era nell’ufficio di Green, sulla sua scrivania, loggato con il suo account, il suo nome”. Sull’apparecchio “mentre venivano guardate immagini porno, venivano anche spedite email dal suo account, il suo account personale, venivano letti documenti… è ridicolo suggerire che altre persone possano averlo fatto”.

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Lewis ha detto di essere rimasto scioccato da quanto ha trovato: “la cosa scioccante mentre le guardavo era che ho notato molta pornografia, anteprime, che indicano che erano state cercate con un browser. Ce n’erano molte. Sono rimasto sorpreso di averne trovate tante su un computer parlamentare. Ho dovuto fare un passo indietro, perché non me lo aspettavo”. Lewis ha precisato che non si trattava di pornografia estrema e che non c’erano immagini di abusi sessuali o pedopornografiche. Green è sottoposto a un’inchiesta etica interna agli uffici della premier dopo la accuse di comportamento inadeguato ai danni di una giovane attivista conservatrice, Kate Maltby. L’ufficio di Green non ha voluto commentare le parole di Lewis. “Sarebbe inappropriato per Green commentare queste accuse mentre è in corso l’inchiesta interna. Tuttavia fin dall’inizio ha detto molto chiaramente di non aver mai guardato o scaricato pornografia dai computer sequestrati nel suo ufficio. Ribadisce la sua innocenza su questo punto e attende l’esito dell’inchiesta”.

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