Mossa strategica, Meloni al congresso di Azione. Calenda: “Gentiloni il premier ideale”

L’ex ministro: “Forza Italia, Azione, +Europa e parte del PD sono i volenterosi italiani”

Giorgia Meloni e Carlo Calenda

Giorgia Meloni e Carlo Calenda

Un evento che non se ne vedeva da anni nella politica italiana. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sale sul palco del congresso di Azione, partito guidato da Carlo Calenda, per un confronto diretto con l’opposizione. Di certo, la premier non è nuova a gesti simbolici, ma il suo intervento al secondo congresso nazionale di Azione rappresenta un passo ulteriore nel tentativo di consolidare la propria leadership trasversale. “Non era una platea facile questa,” ha commentato oggi Carlo Calenda durante il suo discorso di chiusura, sottolineando come la presenza della premier sia stata un segnale di apertura verso l’opposizione.

La decisione di Meloni di accettare l’invito di un partito di centro-sinistra europeista, come Azione, dimostra la volontà di superare le barriere ideologiche tradizionali. Un messaggio chiaro alla destra italiana: Fratelli d’Italia non intende chiudersi in un isolamento sterile, ma vuole costruire ponti con chiunque sia disposto a collaborare su temi cruciali per il Paese.

Calenda: tra provocazioni e inviti all’unità

Carlo Calenda, nel suo intervento finale, non si è risparmiato. Ha lanciato una provocazione diretta ai leader della sinistra moderata, tra cui Paolo Gentiloni, Pina Picerno e altri esponenti del centrosinistra: “Vi dovete rendere conto che forse la vostra non è la vera sinistra”. Una frase destinata a far discutere, ma che riflette la volontà di Azione di posizionarsi come alternativa seria al populismo, sia di destra che di sinistra.

Allo stesso tempo, Calenda ha criticato duramente Giuseppe Conte, definendolo “un populista di destra” che, insieme a Matteo Salvini, rappresenta “la stessa cosa”. Un attacco frontale che evidenzia la distanza di Azione dalle derive sovraniste e anti-europeiste.

Tuttavia, il leader di Azione non si è limitato alle critiche. Ha lanciato un appello alla sinistra moderata affinché si organizzi meglio: “Nessuno vi chiede di entrare in Azione, ma fate qualcosa voi, costruite un partito diverso che si possa federare con noi”. Un invito a superare le divisioni interne e a dare vita a un’alternativa credibile al governo Meloni.

Gentiloni, il “premier ideale”

Tra gli ospiti del congresso spicca la figura di Paolo Gentiloni, ex premier e ex commissario europeo. Calenda lo ha indicato come “il premier ideale,” affermando di volerlo rimettere al governo “domani mattina.” Un omaggio esplicito a un modello di leadership sobrio ed equilibrato, che contrasta nettamente con l’attuale polarizzazione della politica italiana.

I temi al centro del dibattito

Il congresso di Azione ha affrontato alcune delle sfide più urgenti per il futuro del Paese:

  • Difesa europea: investire nella sicurezza degli Stati membri come deterrente contro future aggressioni, come quella russa in Ucraina.
  • Energia nucleare: promuovere il nucleare di nuova generazione per ridurre la dipendenza energetica in un contesto internazionale instabile.
  • Riforme istituzionali: Calenda ha espresso scetticismo sulla possibilità di realizzare riforme significative nel breve termine, proponendo invece l’elezione di un’assemblea costituente proporzionale per riscrivere la seconda parte della Costituzione.
Calenda ha ribadito l’identità di Azione come partito radicato nella democrazia liberale e nell’europeismo, distante dai populismi di destra e di sinistra. Tuttavia, ha anche mostrato una disponibilità al dialogo, invitando tutte le forze politiche a concentrarsi sul merito delle questioni piuttosto che sugli schieramenti. L’ex ministro è stato confermato segretario di Azione con l’85 per cento dei consensi.
La partecipazione di Giorgia Meloni al congresso di Azione rappresenta un evento cruciale per il futuro della politica italiana. Da un lato, Meloni ha dimostrato di avere la capacità di uscire dagli schemi tradizionali e di cercare alleanze strategiche; dall’altro, Calenda ha confermato la volontà di Azione di posizionarsi come un punto di riferimento per quanti vogliono costruire un’alternativa seria e credibile al populismo.Se questo spirito di dialogo dovesse continuare, potrebbe davvero cambiare le dinamiche del sistema politico italiano. Resta da vedere se il confronto tra Meloni e Calenda sarà solo un episodio isolato o l’inizio di una nuova fase di collaborazione pragmatica.