Nasce progetto con Bonino-Calenda. Cottarelli: “Non è discesa in campo”

10 marzo 2021

Carlo Cottarelli ha presentato il Comitato “Programma per l’Italia”, da lui presieduto, un progetto in comune con Azione di Carlo Calenda e +Europa di Emma Bonino (oltre al Partito repubblicano italiano, Ali, alleanza liberaldemocratica per l’Italia, i Liberali), e che, ha assicurato, non ha finalità politiche: “Non è per me nè per altri membri del comitato una discesa in campo politico, noi vogliamo contribuire con idee che possano unire una area politica, una delle principali aree che hanno ispirato la storia della nostra repubblica, il nostro compito è di offrire idee”, ha detto, “L’idea è riuscire ogni 30/40 giorni con proposte concrete, esponendo le nostre idee”.

L’obiettivo sono le “idee”, hanno confermato e sottolineato anche Bonino e Calenda. “In questi giorni si sente di tutti i colori, nessun retroscena, stiamo solo cercando di dare idee praticabili” fra cui “capire le priorità, cerchiamo di capire cosa è ragionevole o fattibile”, ha detto Bonino. “Noi abbiamo auspicato l’arrivo di un governo Draghi e di unità nazionale, unica risposta a maggioranze trasformiste e fallimentari, ma non è che adesso la politica smette di pensare. “La politica deve riconquistare lo spazio delle idee altrimenti ce ne andiamo a dormire per un anno e mezzo con Draghi e ci risvegliamo con Salvini”, ha detto Calenda.

La legge di Bilancio 2018 ha successivamente sostituito Coni servizi con la società Sport e salute spa, che ha quindi inglobato anche i dipendenti di Coni servizi: con la conversione in legge del decreto una parta – appunto 165 – tornerà al Coni. Il decreto prevede che il personale di Sport e salute già dipendente del Coni al 2 giugno 2002 sarà trasferito al Coni con qualifica corrispondente a quella attuale, eccetto chi vorrà esercitare l’opzione di restare alle dipendenze di Sport e Salute (da esercitare entro 60 giorni l’entrata in vigore del dl, pena la decadenza). Per completare la pianta organica saranno istituiti concorsi pubblici e il 50 per cento dei posti messi a concorso è riservato al personale assunto a tempo indeterminato da Sport e salute.

Leggi anche:
Da Zendaya a Shakira, i look più stravaganti al Met Gala

Il decreto legge ha messo inoltre a disposizione del Coni una serie di impianti sportivi dislocati sul territorio nazionale italiano: il Centro di preparazione olimpica (Cpo) di Formia (Latina), il Cpo di Tirrenia (Pisa) e il centro sportivo Giulio Onesti a Roma (nella struttura all’Acqua Acetosa, scuola dello sport e biblioteca dello sport restano comunque nelle disponibilità di Sport e salute). Il decreto era stato approvato per evitare la ‘scure’ delle sanzioni del Cio in merito all’indipendenza del Coni, che potevano impedire all’Italia di essere rappresentata dai propri atleti ai Giochi Olimpici. Il presidente Malagò aveva sollevato la questione già dall’approvazione della legge di Bilancio 2018, seguito poi dal numero uno del Cio (Comitato olimpico internazionale) Thomas Bach. La riforma dello sport aveva cercato di sanare questo ‘vulnus’, ma il decreto sulla governance di Coni e federazioni non è stato però approvato lasciando aperta la querelle con Sport e salute.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti