Nave Aquarius in Spagna in 4 giorni. Madrid: Italia rischia responsabilità penali

12 giugno 2018

Nelle prossime ore, parte dei migranti di nave Aquarius saranno trasferiti su nave Dattilo della Guardia costiera e su una nave della Marina Militare, “allo scopo di consentire il trasferimento delle tre unita’ verso le coste spagnole, nelle condizioni di massima sicurezza possibile per le persone presenti a bordo”. Come fa sapere la stessa Guardia costiera, sulla nave Dattilo sara’ presente personale medico del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta e personale Unicef a supporto dei minori. Il tempo di navigazione stimato e’ di 4 giorni.

Per garantire assistenza immediata in caso di emergenze di carattere sanitario durante il trasferimento, sono stati allertati i Comandi territoriali della Guardia costiera e i Centri di coordinamento Sar dei Paesi nelle cui acque di responsabilita’ transiteranno le tre imbarcazioni. Nave Aquarius, attualmente, si trova in acque internazionali tra la Sicilia e l’isola di Malta. La nave, costantemente in contatto con il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia costiera di Roma (Imrcc), e’ monitorata dalle motovedette della Guardia costiera con personale sanitario a bordo, pronto a fornire assistenza sanitaria in caso di necessita’. Stamattina nave Aquarius, con 629 migranti a bordo, e’ stata rifornita di viveri e generi di prima necessità.

Dopo che i 629 migranti che ha a bordo saranno sbarcati a Valencia, l’Aquarius conta di tornare a salvare vite umane al largo della Libia e quindi c’e’ bisogno che l’Europa “trovi soluzioni accettabili” nella gestione della crisi migranti. Ad affermarlo Sophie Beau, direttrice generale di Sos Mediterranee, sottolineando che con la Spagna e’ stata trovata una ‘soluzione ad hoc’, ma i “salvataggi continueranno e bisogna assolutamente che gli Stati europei discutano tra di loro per trovare delle soluzioni accettabili”. L’Ong, ha ricordato Beau, agisce in nome del “diritto marittimo internazionale” e del dovere “di assistenza verso le persone in difficolta’”.

Intanto, il ministro della Giustizia spagnolo, Dolores Delgado, sostiene che assistere la nave Aquarius significa rispettare il diritto umanitario, le convenzioni e gli accordi internazionali. In altri termini, Delgado, non esclude rischi di “responsabilita’ penali internazionali” per l’Italia. “E’ una questione di umanita’, e’ una questione di generosita’, ma anche e fondamentalmente, si tratta di rispettare le convenzioni e i trattati internazionali di cui tutti gli Stati fanno parte”, ha sottolineato il ministro, aggiungendo che “la violazione di queste convenzioni e trattati internazionali potrebbe determinare responsabilita’ internazionali”. Il diritto umanitario e’ “essenziale” e che esistono “meccanismi” per perseguirne il mancato rispetto.

“Considero la linea del governo italiano vomitevole. E’ inammissibile giocare alla politica con delle vite umane, lo trovo immondo”. Sono le dure parole pronunciate da Gabriel Attal, portavoce de ‘La Republique En Marche’ (Lrem), il partito del presidente francese Emmanuel Macron, intervistato dall’emittente Public Senat. Per Attal, “un pensiero va prima di tutto alle 629 persone che sono sulla nave” Aquarius, che sabato ha salvati i migranti al largo delle coste della Libia e da allora e’ bloccata in mare dopo che l’Italia ha negato i porti, chiedendo a Malta di accoglierli. A sbloccare la situazione e’ stato il governo spagnolo del socialista, Pedro Sanchez, che ha aperto il porto di Valencia ai migranti salvati.

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