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Non solo gol, Mancini lavora a super difesa

Trentatre’ gol realizzati e appena undici subiti in 17 partite: gli azzurri alzano il muro e questi numeri dimostrano il brillante rendimento sotto la gestione-Mancini iniziata a maggio 2018 e contrassegnata dalla qualificazione a Euro 2020 ottenuta con tre turni di anticipo. Numeri che fanno risaltare la tenuta difensiva della Nazionale malgrado l’infortunio di Chiellini che ha privato del proprio capitano la Juve e l’Italia negli ultimi mesi: praticamente meta’ delle gare (8) con Mancini ct sono terminate con la porta inviolata, addirittura sei di fila tra il 14 ottobre 2018 e l’8 giugno 2019, una striscia interrotta guarda caso da Dzeko tre giorni dopo in Italia-Bosnia 2-1. Da allora, nelle ultime 4 partite, gli azzurri ha incassato altri due gol con Armenia e Finlandia ma sono rimasti immacolati nei match di ottobre con Grecia (2-0) e Liechtenstein (5-0).

L’obiettivo, aspettando di affrontare di nuovo Dzeko & c. venerdi’ a Zenica, e’ consolidare ulteriormente la tenuta difensiva, qualita’ che il ct ritiene fondamentale in vista del grande appuntamento di giugno. ”La dote migliore di questa Nazionale e’ che si difende da squadra, non ci troviamo mai quattro contro cinque – ha spiegato Francesco Acerbi che in assenza di Chiellini ha scalato posizioni e diventato un punto fermo nel reparto arretrato azzurro in tandem con Bonucci – Copriamo e attacchiamo sempre in 11 e ci divertiamo. Pero’ c’e’ sempre da migliorare, non ci alleniamo tutti i giorni e non sempre le idee dei nostri allenatori di club collimano con quelle di Mancini. Ma ormai c’e’ certa esperienza, basta poco per intenderci”.

La dimostrazione e’ che al di la’ dei vari cambiamenti il reparto arretrato azzurro si sta confermando sempre affidabile e Acerbi, professionista impeccabile anche nell’essere sempre disponibile con i media, sta dando il proprio contributo: ”Ma non ho mai pensato di avere conquistato il posto fisso, nessuno ce l’ha, tanto meno in Nazionale. Io cerco sempre di dare tutto per migliorarmi e spingere il tecnico a non dovermi cambiare mai – ha sorriso il difensore della Lazio – In nazionale ci sono ottimi colleghi a iniziare da Chiellini che e’ una colonna internazionale. Io resto coi piedi per terra e pur conscio di giocare sul filo del rasoio vado avanti affrontando ogni opportunita’ che mi da’ Mancini come fosse una finale”. In attesa dell’esame-Dzeko ”che per me – ha detto Acerbi – e’ come un derby”.

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