Politica

Torna il centrodestra per un giorno, ma Forza Italia teme Salvini

Per un giorno il centrodestra si ripresenta unito, oggi Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi saranno insieme a Pescara per tirare la volata alla coalizione in Abruzzo. Una photo-opportunity che, però, potrebbe non preludere affatto a quel rilancio dell’alleanza anche a livello nazionale che Silvio Berlusconi ha invocato anche questa sera. I rapporti tra Lega e Fi sono parecchio logori, gli attacchi dei berlusconiani durante la manovra hanno lasciato il segno in molti leghisti (“Nemmeno il Pd ci attacca così”) e, soprattutto, lo stesso Salvini si starebbe facendo due conti.

Raccontano in casa Lega che secondo alcuni sondaggi il partito di Salvini sarebbe sopra al 30% se corre da solo, mentre scenderebbe al 25% in coalizione con Fi. Ovviamente, per il momento Salvini non trae nessuna conclusione, il quadro è troppo fluido e le variabili sono tante. Nei piani del leader leghista, le europee dovrebbero certificare il sorpasso su M5s e la conquista del titolo di primo partito italiano. Se lo scarto dovesse essere di 8-10 punti, spiega un parlamentare leghista, “difficilmente il governo reggerebbe, i 5 stelle non resisterebbero”.

Per Salvini, in caso di crisi, la soluzione migliore sarebbero le urne anticipate, e in quel caso si tratterebbe di scegliere se andare da soli o di nuovo col centrodestra. “Lui – dice un parlamentare di Fi – non vuole più semplicemente avere l’egemonia sul centrodestra, vuole essere lui il centrodestra”. Tanto più che Toti potrebbe guidare una scissione di Fi verso Salvini e “già adesso ci sta prendendo tutta la classe dirigente nei comuni, sul territorio”. Ma il ritorno alle urne non è affatto scontato, neanche se si verificasse il terremoto elettorale che molti sondaggi prevedono.

La decisione spetta a Sergio Mattarella e il presidente “difficilmente ci manderà a votare”, dice il leghista. A quel punto Fi potrebbe rientrare in gioco per un nuovo governo, con Salvini king-maker o addirittura premier. E’ la speranza di Berlusconi, che anche questa sera ha attaccato il “governo innaturale” tra Lega e M5s, evocando un ritorno del centrodestra. Per questo i giochi si faranno solo a giugno, una volte contate le schede elettorali per l’europarlamento. Ma in Fi l’allarme è scattato: “Certo che siamo preoccupati. Salvini ci sta prosciugando. Se alle europee andiamo sotto al 10% il partito frana. E tanti dei nostri, a cominciare da Toti, andranno con lui”.

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