E ora scoppia il ‘caso’ Junior Cally, sessismo e politica a Sanremo

E ora scoppia il ‘caso’ Junior Cally, sessismo e politica a Sanremo
Junior Cally
19 gennaio 2020

Polemiche per la partecipazione del rapper Junior Cally a Sanremo. Ma lui respinge l’accusa di scrivere testi sessisti e populisti. ”E’ evidente dunque che su questa polemica non solo Junior Cally e le sue rime, ma anche le donne e il sessismo non c’entrano nulla. Due sono le cose: o si accetta l’arte del rap, e probabilmente l’arte in generale, che deve essere libera di esprimersi, e si ride delle polemiche. Oppure si faccia del Festival di Sanremo un’ ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realtà e succursale del Parlamento italiano”. Il presidente della Rai Marcello Foa e’ intervenuto duramente esprimendo “forte irritazione per scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata”. “Il Festival, tanto piu’ in occasione del suo 70esimo anniversario, deve rappresentare un momento di condivisione di valori, di sano svago e di unione nazionale, nel rispetto del mandato di servizio pubblico. Scelte come quella di Junior Cally sono eticamente inaccettabili per la stragrande maggioranza degli italiani”.

E chiede che Amadeus sappia ”riportare il festival nella sua giusta dimensione”. Tocca ad Amadeus che ancora sabato sera era da Gramellini su Raitre a chiudere la polemica sulle sue di parole giudicate sessiste nei confronti di Francesca Sofia Novello: ”Io vado e improvviso e quindi ci sta che dica qualche sciocchezza, ma da qui al 4 febbraio noi ci possiamo sentire per la prossima polemica. Ma l’ultima cosa che vorrei dire e’, usando il proverbio, che dietro un grande uomo c’e’ una grande donna, ma anche dietro una grande donna c’e’ un grande uomo. Quindi, siamo tutti uguali”. La prossima polemica sessista c’e’ gia’ ma Junior Cally, la respinge al mittente bollandola come politica. ”Due sono le cose: o si accetta l’arte del rap, e probabilmente l’arte in generale, che deve essere libera di esprimersi, e si ride delle polemiche. Oppure si faccia del Festival di Sanremo un’ ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realta’ e succursale del Parlamento italiano”, dice il suo staff.

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”Non capiamo, inoltre, se la polemica sia di carattere musicale o politica: della partecipazione di Junior Cally a Sanremo si ha notizia dal 31 dicembre e tutti i suoi testi sono disponibili sul web. Mentre del testo di “No grazie” selezionato al Festival di Sanremo e delle sue rime antipopuliste si e’ venuti a conoscenza solo il 16 gennaio da un’intervista al Corriere della Sera. Il giorno dopo, per pura coincidenza, si accendono polemiche legate a canzoni pubblicate da anni in un eta’ in cui Junior Cally era piu’ giovane e le sue rime erano su temi diverse da quelle di oggi”. Per il leader della Lega, Matteo Salvini “la sinistra non vince le elezioni, ma sta cercando di vincere Sanremo. Ora c’e’ questo rapper romano, Junior Cally, che parla di una ragazza picchiata in quanto troia. E io mi sono fatto un mazzo cosi’ per approvare il codice rosso e arriva questo cretinetti che va a Sanremo. Ma leggo che io non gli piaccio, e se non piaccio a questo disadattato e’ un titolo di merito”.

“Junior Cally, uno dei 22 big di Sanremo 2020, che ha annunciato di ergersi come censore di taluni leader politici ed ha manifestato il suo autorevole apprezzamento per il movimento delle ‘Sardine'”, ricorda Lucio Malan, vicecapogruppo vicario dei senatori di Forza Italia. Insomma in forze la politica chiede l’intervento della Commissione di Vigilanza: dalla Lega a Forza Italia a M5s, e ancora prima 29 deputate (tra le quali Boldrini e Madia (Pd), Muroni (Leu), Vita Martinciglio (M5S), Giannone (Misto), Baldini (Fratelli D’Italia), Lisa Noja (Italia Viva)) di tutti gli schieramenti hanno firmato una lettera in cui chiedevano ad Amadeus di scusarsi pubblicamente e lamentavano la presenza di Junior Cally per i suoi testi ”piedi di violenza, sessismo e misoginia”.

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