Partita la navetta Soyuz MS-13, a bordo Luca Parmitano: “Ultimo sguardo al mio pianeta…”. Tra sei ore sull’Iss

20 luglio 2019

Lanciata la Soyuz con Luca Parmitano a bordo. Il razzo Soyuz, omonimo della navicella che porta l’equipaggio di Expedition 60, si è staccato dalla rampa del cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, puntualissimo, alle 18,28 e 21 secondi. La Soyuz MS-13 in sei ore portera’ l’astronauta Luca Parmitano sulla Stazione Spaziale Internazionale. Per l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), a bordo con l’americano Andrew Morgan e il russo Alexander Skvortsov, comincia cosi’ la missione Beyond, “Oltre”, nella seconda parte della quale sara’ al comando, primo italiano e terzo europeo ad avere questo ruolo.

AstroLuca dovra’ inoltre affrontare delle passeggiate spaziali ed eseguire esperimenti volti a preparare l’uomo ai lunghi viaggi verso Luna e Marte. Le immagini video correlate si rifderiscono all’imbarco di Luca Parmitano e dei suoi colleghi della Expedition 60/61 sulla Soyuz Ms-13. Poco prima del lancio dalla rampa numero 1 del cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, la stessa da cui parti Yuri Gagarin, l’astronauta italiano dell’Esa e colonnello pilota dell’Aeronautica Militare, ha twittato in diretta le sue ultime attività prima della partenza per la missioen “Beyond” dell’Esa.

 “Un ultimo sguardo al mio pianeta… è arrivato il momento di salire a bordo del nostro vettore! Prossima fermata – Stazione Spaziale Internazionale @Space_Station. Ci impiegheremo circa 6 ore per raggiungerla e attraccare. Ci vediamo nello #spazio, amici! #MissionBeyond” sta twittando Luca. “In Bocca al lupo comandante” scrive il ministero della Difesa a Parmitano che è colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana. “Ci stanno portando verso la rampa di lancio, e finalmente ecco il nostro razzo vettore! La Soyuz #MS13. Maestoso, aspetta paziente che due astronauti ed un cosmonauta salgano a bordo: un vulcano in quiescenza, ma pronto a eruttare con inarrestabile energia. #Exp60 #MissionBeyond” ha annunciato ancora Luca in questi ultimi tweet ‘terrestri’.

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La capsula Soyuz MS-13 con il suo lanciatore portera’ Parmitano nello Spazio per la missione ‘Beyond’ dell’Esa, la sua seconda missione di lunga durata sulla Iss, dopo ‘Volare’ dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), che nel 2013 lo tenne in orbita per 166 giorni. Il termine ‘Beyond’ (Oltre in italiano) e’ stato scelto da Parmitano per indicare il desiderio di esplorare l’universo, di guardare ben oltre il nostro pianeta e di ampliare le nostre conoscenze. Per Skvortsov si tratta della terza missione nello spazio, la prima, invece, per Morgan.

La navetta che collega la Terra all’Iss

Quattro propulsori, ognuno della lunghezza di 20 metri circa e caricato con 225 tonnellate di carburante e ossigeno liquido, forniranno la spinta al veicolo che trasportera’ l’astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) Luca Parmitano, dal cosmodromo di Baikonur alla Stazione spaziale internazionale (Iss). Per raggiungere l’orbita terrestre la Soyuz attraversa tre stadi: in ognuno di questi una diversa parte del razzo utilizza il suo carburante e viene poi sganciata per tornare sulla Terra. Dopo meno di 10 minuti di volo e a una velocita’ di circa 25.000 km/h, la navicella Soyuz MS-13 iniziera’ a orbitare intorno alla Terra e Parmitano – con gli altri membri dell’Expedition 60/61, il cosmonauta russo Alexander Skvortsov e l’astronauta della Nasa Andrew Morgan – entrera’ ufficialmente in condizioni di ‘assenza di peso’. I razzi Soyuz vengono utilizzati da oltre mezzo secolo per lanciare in orbita veicoli spaziali con equipaggio e satelliti. La navicella – non riutilizzabile come anche i razzi – porta lo stesso nome del suo lanciatore (Soyuz significa ‘unione’ in russo) e attualmente e’ l’unico mezzo a disposizione degli astronauti per raggiungere e lasciare la Iss.

Soyuz e’ anche sinonimo del piu’ lungo programma di missioni con equipaggio nella storia dell’esplorazione spaziale. Il primo volo con equipaggio a bordo risale al 23 aprile 1967, quando lo spazio era uno dei terreni sui quali Urss e Usa combattevano la Guerra Fredda. Come spiega il sito dell’Esa, ogni navicella Soyuz puo’ trasportare fino a tre astronauti ed e’ composta da tre moduli: il servizio, il modulo orbitale e quello di rientro. Il modulo orbitale e’ la parte superiore e trasporta l’equipaggiamento necessario per l’attracco alla Iss. Il modulo di servizio e’ la parte inferiore e trasporta, tra le altre cose, le apparecchiature di telecomunicazione e controllo dell’altitudine e i pannelli solari. Il modulo di discesa – il cui spazio abitabile e’ di soli 4 metri cubi – si trova al centro, ed e’ dove viaggiano gli astronauti. E’ anche l’unica sezione che rientra nell’atmosfera, perche’ il modulo orbitale si spezza durante il rientro.

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Il viaggio della Soyuz verso la Iss puo’ durare sei ore o due giorni, a seconda del profilo della missione. Il viaggio di ritorno, al contrario, dura solo tre ore. Normalmente, il modulo tocca la Terra con una velocita’ inferiore a 2 metri/sec. Per raggiungere l’orbita terrestre la Soyuz attraversa tre stadi: in ognuno di questi una diversa parte del razzo utilizza il suo carburante e viene poi sganciata per tornare sulla Terra. Dopo 9 minuti di forte accelerazione, anche il terzo stadio smette di bruciare carburante e si stacca. L’attuale versione della Soyuz e’ denominata MS e corrisponde alla quarta generazione di navicelle. MS sta per ‘Modified Systems’, vale a dire ‘sistemi modificati’, con aggiornamenti tecnologici che hanno reso il mezzo piu’ leggero e moderno.

Auguri ad AstroLuca, da Jovanotti a Leo Ortolani

“Buon volo Comandante!!!”: cosi’ Lorenzo Jovanotti ha fatto su Twitter gli auguri all’astronauta Luca Parmitano, nel giorno della partenza della sua seconda missione, Btond, nella quale sara’ comandante della Stazione Spaziale. “Grazie Jova”, ha risposto l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). “Nessuna paura di cadere. Solo voglia di volare. Meravigliosa vertigine”, ha aggiunto. Auguri di “buon viaggio e buon lavoro…. e buon anniversario” da Leo Ortolani, che accompagna il messaggio con vignetta nella quale AstroLuca ha due singolari compagni di viaggio. “20 luglio 2019! In occasione del 50/0 dal primo sbarco lunare, l’astronauta Luca Parmitano torna sulla Stazione Spaziale Internazionale”. Il fisico Roberto Battiston, ex presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) scrive all’astronauta: “e’ una grandissima soddisfazione assistere al tuo lancio e all’inizio della missione Beyond”.

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Aggiunge, poi, riferendosi alla passeggiata spaziale nella quale Parmitano dovra’ modificare il cacciatore di antimateria Ams, l’esperimento al quale Battiston ha contribuito con il Nobel Samuel Ting: “Quanta Italia in questa tua missione: Comandante italiano della ISS, esperto nelle EVA per la riparazione del Cacciatore di Antimateria AMS-02, facciamo il tifo per te!”. AstroLuca, nel frattempo, continua a dare aggiornamenti via Twitter: “controllo finale della tenuta delle tute pressurizzate Sokol. E’ un promemoria – si legge – che quel che facciamo puo’ essere pericoloso, ma ci terranno al sicuro e, per cosi’ dire, eleganti in rotta verso la #ISS. Quando chiudo la visiera del casco, cancello ogni altro pensiero dalla mente”.

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