Partito assalto delle forze irachene a bastione Isis di Fallujah

Partito assalto delle forze irachene a bastione Isis di Fallujah
24 maggio 2016

Iraq-Shiite-militias-isisLe forze irachene hanno iniziato la loro operazione per la riconquista di Fallujah dai jihadisti dell’Isis, uno degli obiettivi più importanti della guerra in corso nel Paese. Mentre le forze di Baghdad hanno cominciato a colpire la città e i dintorni, i jihadisti hanno rivendicato una serie di attentati in Siria, nella zone controllate dal regime di Bashar al Assad, che hanno ucciso oltre 140 persone. L’Isis sta tornando alla sua tattica tradizionale di uccidere i civili in attentati, mentre perde terreno sul campo di battaglia e il portavoce Abu Mohammed al-Adnani di recente ha ammesso implicitamente che l’Isis probabilmente perderà altre posizioni. “Nelle prime ore del mattino gli eroici combattenti hanno cominciato ad avanzare su vari fronti” per riprendere “tutte le aree occupate dall’Isis attorno a Fallujah”, ha detto il premier iracheno Haider al-Abadi in tv. Un portavoce militare usa ha detto che le forze statunitensi hanno lanciato dei raid aerei a sostegno dell’operazione militare irachena. Abadi ha detto che l’operazione dove iniziare prima, ma “problemi politici e anche gli avvenimenti… che hanno minacciato al sicurezza dentro Baghdad hanno rallentato i preparativi”. In Iraq è in corso da un mese una crisi politica che ha paralizzato il parlamento e i manifestanti hanno fatto irruzione per due volte nella Zona verde fortificata, prendendo di mira il parlamento e l’ufficio di Abadi. Inoltre nell’ultimo mese l’Isis ha messo a segno una serie di attentati mortali a Baghdad e nei dintorni.

Le forze irachene non sono ancora entrate nella città in provincia di Anbar, ma un fotografo dell’Afp ne ha testimoniato l’avanzata mentre l’aeronautica colpisce bersagli dentro la città. Ci sarebbero anche delle milizie sciite sostenute dall’Iran a combattere per Fallujah, ma il colonnello Steve Warren ha detto che gli Stati Uniti non sosterranno queste forze. L’Isis intanto ha emesso un comunicato in cui afferma di aver respinto “un ampio attacco” delle forze irachene distruggendo vari carri armati e bulldozer. Secondo Warren, che ha parlato con Fox News da Baghdad, ci sarebbero tra i 500 e i mille combattenti dell’Isis a Fallujah, oltre a 50.000 civili. La città, che si trova 66 chilometri a ovest di Baghdad, è sotto il controllo dell’Isis dal gennaio 2014. L’annuncio di Abadi ha sciolto i dubbi su quale città dovesse essere liberata prima, oggetto di dibattito tra Baghdad e la coalizione internazionale che lotto contro i jihadisti. La seconda città irachena, Mosul, era l’obiettivo prescelto degli americani, ma le potenti milizie filogovernative si sono schierate attorno a Fallujah in preparazione per un assalto. Ieri il comando delle operazioni congiunte di Baghdad ha avvertito i civili ancora in città di andarsene. Alle famiglie che non possono lasciare la città è stato consigliato di alzare una bandiera bianca sui loro alloggi e di evitare il quartier generale e le aree di adunata dell’isis.

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Varie decine di famiglie hanno tentato di lasciare la città, ma secondo l’Agenzia Onu per i rifugiati sia l’Isis sia le forze governative hanno impedito loro di farlo. “Gli aiuti non arrivano a Fallujah da quando il il governo ha ripreso la vicina Ramadi… le vie di rifornimento sono state tagliate dalle forze irachene e dai gruppi armati che impediscono ai civili di andarsene” ha affermato l’UNHCR. I combattenti antigovernativi hanno preso Fallujah a gennaio 2014 dopo il ritiro delle forze di Baghdad a seguito dei disordini scoppiati dopo la distruzione di un accampamento di protesta e in seguito è diventata una delle roccaforti dei jihadisti nel Paese.  Fallujah e Mosul, capitale della provincia settentrionale di Ninive, sono le ultime due grandi città irachene in mano all’Isis. Fallujah ha una lunga storia di insurrezioni e nel 2004 le forze americane hanno lanciato due grandi assalti, in cui ci sono stati i combattimenti più violenti dalla guerra in Vietnam. Le forze irachene hanno il vantaggio di una maggiore conoscenza della zona e impegnano nella battaglia anche le milizie tribali locali, ma mancano dell’adddestramento e della potenza di fuoco americana. (fonte Afp)

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