Politica

Il Pd anticipa congresso, si parla di febbraio ma la decisione arriverà sabato

E’ ancora da definire la nuova data delle primarie Pd, ma quello che è certo è che sabato 19 in assemblea ci sarà una accelerazione rispetto all’appuntamento del 12 marzo finora fissato. La discussione è ancora aperta, il segretario Enrico Letta continua a mediare tra chi chiede tempi più lunghi e chi vorrebbe scegliere il nuovo leader già a fine gennaio e il dibattito è ulteriormente complicato dall’incognita sulla data delle regionali, perché ovviamente non sarà possibile allestire i gazebo del Pd mentre si vota in regioni come Lombardia e Lazio.

I pretendenti ai nastri di partenza

Nel pomeriggio i rumors di palazzo accreditavano il 19 febbraio come data più probabile per le primarie, ma in realtà dal Nazareno precisano che ancora “ci sono varie opzioni” e che tutte sono oggetto di valutazione. In ogni caso, “si decide sabato e un’accelerazione comunque ci sarà”. Accelerazione che spingerà probabilmente anche i vari aspiranti candidati a farsi avanti ufficialmente. I pretendenti ai nastri di partenza sono già diversi, anche se solo Paola De Micheli ha formalizzato la candidatura. Ma da venerdì è di fatto in campo Elly Schlein e Stefano Bonaccini dovrebbe annunciare la sua corsa a breve. Lo stesso potrebbero fare Dario Nardella e Matteo Ricci. Ma l’elenco potrebbe non essere completo e oggi è stato Goffredo Bettini – che da giorni elogia pubblicamente Andrea Orlando – a dire che potrebbero esserci altri candidati: “A me francamente interessano poco i nomi in sé. Mi interessa moltissimo che ai nomi sia collegata una chiara posizione politica. Non credo che l’elenco (dei candidati, ndr) finisce con Nardella, la Schlein e Bonaccinià Aspettiamo un attimo”.

Aria di scissione

Non è un mistero che a nella sinistra del partito si stia vivendo un momento non semplice: la Schlein si presenta con idee senz’altro molto di sinistra, ma è vissuta da molti ex Ds un po’ come un corpo estraneo. Una convergenza su di lei non è affatto esclusa, anzi sono in molti a prevedere che “alla fine tutta la sinistra la sosterrà”, ma la discussione non è evidentemente chiusa, come dimostrano le parole di Bettini. Senza contare, poi, che anche i big delle regioni del sud – da Michele Emiliano a Vincenzo De Luca – hanno molto da recriminare sulla gestione del partito e non è escluso che spingano per una candidatura che si faccia carico delle ragioni del Mezzogiorno, come potrebbe essere quella di Francesco Boccia. Di sicuro, raccontano, c’è Dario Franceschini a lavorare per costruire un sostegno largo alla giovane deputata: l’ex ministro vuole evitare una polarizzazione “destra-sinistra”, gli ex Ds con la Schlein e i moderati di Lorenzo Guerini con Bonaccini. Uno scenario che molti temono possa portare ad una scissione di chi verrà sconfitto al congresso. La scelta di sabato, in qualche modo, aiuterà a fare chiarezza anche su questo: un anticipo delle primarie costringerà tutti a mettere da parte cautele e tattiche e imporrà decisioni in tempi rapidi.

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