Crocetta, sì alle trivelle in Sicilia. Senato, scontro tra governatore e Morinello

17 luglio 2014

Intensa giornata romana per il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta. Prima un’audizione in commissione Ambiente al Senato per l’accordo stipulato la Regione Siciliana-Assomineraria. Poi la ministero della Sviluppo economico per delicata questione Eni di Gela. Ma la Mise, i vertici del gruppo petrolifero hanno disertato. Ma andiamo con ordine. “I petrolieri avranno gatte da pelare molto dure”. Cosi’ il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, durante un’audizione in commissione Ambiente al Senato a proposito del protocollo d’intesa tra la Regione e Assomineraria. “Il mio Governo non ha concesso neanche un’autorizzazione per i pozzi ne’ prima ne’ dopo” la firma del protocollo con Assomineraria – ha affermato Crocetta -. Siccome siamo sensibili al tema della sicurezza e dell’ambiente vogliamo affrontare insieme queste questioni”. E rivolgendosi ai commissari ha detto: “Fate una legge in cui dite che le trivellazioni non si possono fare e fate proposte giuridiche. Io da amministratore ho trovato un sistema che incardina queste valutazioni. Fino a questo momento, non avendo alcun strumento sono stati autorizzati pozzi ma non da noi”.

Sempre in merito al protocollo in questione, per il governatore della Sicilia questo “si inserisce in un contesto occupazionale gravissimo, che vede in Sicilia 180.000 famiglie sotto la soglia di povertà, una caduta del pil del 2% annuo dal 2007 e un taglio terribile delle imprese, con migliaia di imprese chiuse e operai licenziati”. In altri termini, il documento firmato tra Regione e associazione mineraria e petrolifera è un tentativo di “regolare la questione dell”occupazione nel rispetto dell”ambiente”, ma “se l”attività estrattiva è considerata un”attività criminale da questa Commissione faccia una legge noi la rispetteremo”.

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Nell”accordo firmato lo scorso giugno tra Regione e Assomineraria si sottolinea la necessità di un rilancio degli investimenti in Sicilia che permettano l”utilizzo razionale della risorse di gas e petrolio. Secondo le stime, le attività estrattive possono attivare investimenti per circa 2,4 di euro in 4 anni, con un aumento dell”occupazione intorno alle 7.000 unità. Nell”accordo si prevede l”istituzione di un comitato paritetico per accelerare gli investimenti e il monitoraggio delle prescrizioni ambientali e di sicurezza.

“Non abbiamo avuto risposte istituzionali adeguate, anzi c’e’ stata una parziale ammissione di errori nel protocollo tra Regione, Assomineraria ed Eni. Non abbiamo avuto rassicurazioni sulla gestione delle estrazioni in Sicilia, e’ apparso chiaro piuttosto il nervosismo del Presidente Crocetta sulla questione. E’ necessario a questo punto convocare quanto prima l’Ad di Eni De Scalzi”. Lo afferma il presidente della Commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Marinello al termine dell’audizione del governatore della Sicilia sulle trivellazioni. “Sembra che nessuno abbia informato esaustivamente Crocetta del dibattito che nei mesi scorsi ha coinvolto il Parlamento e in particolare il Senato della Repubblica sull’intera problematica che e’ di livello nazionale e non locale. Troviamo assurdo – continua il presidente Marinello – che il Governatore si appelli alle prerogative costituzionali derivanti dallo Statuto speciale della Regione Sicilia, per giustificare le scelte operate sotto il profilo energetico ed ambientale. Le risposte di Crocetta sono pretestuose”.

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Il presidente della Commissione Ambiente del Senato rileva anche “l’assenza di risposte sulle capacita’ della Regione di fronteggiare eventuali incidenti che possono verificarsi durante l’attivita’ estrattiva. Senza considerare che la Sicilia non si avvale, come accade invece nel resto d’Italia, della consulenza di istituti specialistici autorevoli come Ispra, Ingvi, e Cnr”. “Lo stesso Crocetta ha ammesso che c’e’ stata una svista, se non un errore, nel contemplare nel protocollo tra Regione Sicilia, Assomineraria ed Eni, di fatto una sanatoria implicita rispetto l’attivita’ sin qui svolta da 70 anni nel settore petrolifero. Non si puo’ barattare la tutela dell’ambiente con investimenti economici. La Commissione ha deciso di ascoltare quanto prima l’amministratore delegato dell’Eni De Scalzi”, conclude il presidente Marinello.

Dopo l’audizione al Senato, Crocetta è andato al ministero dello Sviluppo per la vertenza Eni. Il governatore della Sicilia, prima di fare ingresso al Mise ai cronisti si e’ detto possibilista sulla concessione di nuovi pozzi petroliferi in Sicilia. “Nell’ambito del rispetto del paesaggio e dell’ambiente potranno essere autorizzati nuovi pozzi, ma il petrolio deve essere affidato a chi lo lavora li'”. Crocetta ha specificato che per l’assegnazione si potrebbe ricorrere a bandi. Fumata nera sull’incontro al Mise. Eni e sindacati, che avevano rotto le trattative il 7 luglio, torneranno a confrontarsi al “Tavolo Gela”, con governo centrale, Regione Sicilia e Comune, per scongiurare la chiusura della raffineria gelese. E’ questa, infatti, la decisione assunta dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, al termine dell’incontro romano dove, come detto, l’Eni non si e’ presentata all’appuntamento.

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