Phillip Island, Fernandez nella storia: Bagnaia affonda
Il madrileno conquista il suo primo GP, mentre il campione del mondo incappa in un altro weekend nero.
Raul Fernandez
Raul Fernandez scrive la storia a Phillip Island, conquistando la sua prima vittoria in MotoGP con una prestazione impeccabile. Il 24enne madrileno del team Trackhouse, su un’Aprilia satellite, ha dominato il Gran Premio d’Australia, precedendo Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi. Una gara segnata dal vento, da rimonte spettacolari e da conferme per la nuova generazione di talenti, ma anche da un’amara battuta d’arresto per il campione in carica Francesco Bagnaia, caduto a pochi giri dal termine.
Fernandez ha condotto con il piglio di un veterano, sfruttando un ritmo insostenibile per gli avversari e capitalizzando le difficoltà altrui, incluse le penalità che hanno condizionato la gara di Bezzecchi. “È incredibile, non ho parole,” ha dichiarato Fernandez a fine gara, ancora incredulo. “Abbiamo lavorato tanto, e oggi tutto è stato perfetto.” Fino a ieri, il suo miglior risultato era un quinto posto in Repubblica Ceca. Oggi, Phillip Island lo consacra come nuova stella del motociclismo.
Un podio di talenti emergenti
Il secondo posto di Fabio Di Giannantonio conferma il suo momento d’oro. Il romano, in rimonta, ha superato Quartararo e tenuto testa a Bezzecchi, diventando il migliore tra i piloti Ducati. “È stato un weekend complicato, ma ho trovato il feeling giusto al momento giusto,” ha detto Di Giannantonio. “Essere il primo delle Ducati è una soddisfazione enorme.” Marco Bezzecchi, partito dalla pole ma penalizzato da due long lap per un contatto in Indonesia, ha dato vita a una rimonta furiosa. Sesto dopo le penalità, il romagnolo ha scalato posizioni fino a conquistare il terzo posto al penultimo giro, superando Alex Marquez. “Non pensavo al podio con due long lap, ma la strategia ha funzionato,” ha ammesso Bezzecchi. La sua Aprilia, sempre più competitiva, manda un segnale chiaro: la casa di Noale è in crescita, grazie anche alla guida di Davide Brivio nel team Trackhouse.
Crisi Ducati: Bagnaia k.o.
Sul fronte Ducati ufficiale, il weekend è stato un incubo. Con Jorge Martin fuori per infortunio, Francesco Bagnaia ha vissuto un altro fine settimana da dimenticare. Dopo un penultimo posto nella Sprint, il campione del mondo è caduto a quattro giri dalla fine mentre era dodicesimo. “Meglio cadere lottando che arrivare ultimo,” ha dichiarato Bagnaia, visibilmente frustrato. Le difficoltà della sua Ducati, instabile e difficile da guidare, sono emerse soprattutto nel Warm Up, dove un nuovo assetto si è rivelato “un disastro”. Bagnaia ha spiegato: “Non riesco a frenare ed entrare in curva come vorrei. Abbiamo provato soluzioni diverse, ma il problema si ripresenta. In Giappone potevo vincere, qui lottavo per la top 10.” Il suo calo di rendimento, con soli 61 punti raccolti dall’Austria in poi contro i 213 fino a Brno, resta un mistero per il team ufficiale.
Verso Sepang: un mondiale aperto
La MotoGP si prepara ora per il prossimo round a Sepang, in Malesia, dove le condizioni climatiche e la pista diversa potrebbero rimescolare le carte. Fernandez, con la sua vittoria, si candida come outsider di lusso, mentre Bezzecchi e Di Giannantonio confermano il potenziale della nuova generazione. Per Bagnaia e la Ducati, invece, serve una svolta urgente per invertire una rotta che sembra sempre più complicata. Phillip Island, con il suo vento e le sue onde, ha regalato una giornata di riscatti e sorprese, ma anche un monito: in MotoGP, nulla è mai scontato.
