Pirozzi: “L’assegno Covid l’ha preso mia moglie non io”

Pirozzi: “L’assegno Covid l’ha preso mia moglie non io”
Sergio Pirozzi e la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni
14 agosto 2020

Non prende nessun bonus Covid, Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice. A intascare l’assegno di 600 euro invece è la moglie, in qualità di esercente avendo un edicola ad Amatrice. Quindi, l’attuale consigliere in Regione Lazio con Fratelli d’Italia intende fare chiarezza.

Pirozzi, non è lei ma sua moglie quindi il beneficiario del bonus Covid?

“Esattamente. Mia moglie da venti anni ha questo negozio ad Amatrice, che poi svolge un servizio pubblico, essendo un’edicola-cartoleria. Lei ha sempre lavorato in quanto ha voluto la sua indipendenza. Ebbene, essendo che paga l’Inps da venti anni, aveva tutto il diritto di chiedere il bonus. Quando mi ha annunciato la notizia, mi arrabbiai. Ma lei mi ha risposto: ‘Sergio io non ti voglio chiedere la paghetta perché voglio essere autonoma’. E a dir il vero, ha ragione. Oggi tutti parliamo di emancipazione femminile, del diritto della donna di voler lavorare e quindi penso che quello di mia moglie è stato un atto di coraggio per aver riaperto un’attività ad Amatrice, non senza difficoltà, quando un’altra persona avrebbe fatto la moglie del consigliere regionale, trasferendosi a Roma. Invece, come me, vive ad Amatrice e io ogni giorno faccio 320 chilometri al giorno per andare a Roma e poi tornare”.

Come soggetto giuridico, l’attività di sua moglie è una società. Lei ha un ruolo?

“La società è una Sas. Io sono socio accomandante, non sono amministratore. C’è una grande differenza tra socio accomandatario e accomandante. Fa tutto mia moglie. Non solo. Vorrei precisare che i 600 euro del bonus sono stati accreditati sul conto personale di mia moglie. Attaccare politicamente un uomo per il lavoro della propria donna mi sembra un atto di sessismo al contrario, se posso usare questo termine. Quindi, ripeto, la richiesta del bonus da parte di mia moglie è stata giusta e legittima”.

Non pensa quindi che sua moglie deve restituire il contributo?

“Restituire? Non ha senso. Purtroppo mi devo ripetere. Riaprire un’attività in un posto martoriato dalla natura matrigna e dal Covid è un atto di coraggio soprattutto se fatto da una donna. Come dice un antico proverbio, il lavoro nobilita l’uomo ma oggi con la parità di genere che io concordo, va detto che il lavoro nobilita la donna e l’uomo”.

Sua moglie ha lavorato al comune di Amatrice?

“Mia moglie non ha mai lavorato al comune di Amatrice. Ma lei immagini se io sindaco assumevo mia moglie al comune. In questo caso sì che sarei stato come gli altri, anche se fosse stata una cosa legittima”.

In queste ultime ore, s’è sentito con Giorgia Meloni?

“Mi sono sentito con Lollobrigida (Francesco Lollobrigida deputato FdI, ndr) ho chiarito tutto, spiegando la situazione e quindi chiudendo la vicenda”.

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