Pisa, è Serie A. Dopo 34 anni i nerazzurri tornano nell’Olimpo del calcio

Non serviva vincere, bastava un segnale dagli altri campi. E il segnale è arrivato: il Pisa torna ufficialmente in Serie A dopo 34 anni grazie alla sconfitta dello Spezia contro la Reggiana. La caduta a Bari (2-1) non rovina la festa: è promozione aritmetica per i nerazzurri di Pippo Inzaghi, che avevano bisogno di un solo punto per il salto di categoria. Una cavalcata entusiasmante quella del Pisa, che ha chiuso la penultima giornata con 68 punti, frutto di 19 vittorie, 11 pareggi e 8 sconfitte.

Pippo Inzaghi

Con 58 gol segnati e solo 37 subiti, la formazione toscana si è distinta per equilibrio e solidità, facendo dell’Arena Garibaldi un fortino quasi inespugnabile: appena 2 ko casalinghi in tutto il campionato. Decisivo il lavoro di Pippo Inzaghi, subentrato a stagione in corso e capace di ridare identità, gioco e mentalità vincente a un gruppo che ora può sognare in grande.

Al termine della gara di Bari, l’allenatore ha commentato così la promozione: “È un’emozione indescrivibile. Quando sono arrivato ho trovato un gruppo ferito ma motivato. Abbiamo lavorato giorno dopo giorno per costruire qualcosa di importante. Questa promozione è merito dei ragazzi, della società e di una città che ci ha sempre sostenuto. Il mio pensiero va ai tifosi: godetevela, Pisa è di nuovo in Serie A”.

Un ritorno atteso 12.397 giorni, dal 26 maggio 1991, quando il Pisa affrontava la Roma nell’ultima apparizione in massima serie. Allora in panchina c’era Mircea Lucescu, in campo un giovane Diego Pablo Simeone. Oggi, a scrivere la storia, è un altro ex bomber di razza. L’Arena Garibaldi è pronta a riaccendere i riflettori sul grande calcio. Pisa può finalmente esultare: la Serie A è di nuovo casa.