Rafał Trzaskowski e Karol Nawrocki
Un soffio separa i due candidati alla presidenza della Polonia dopo il ballottaggio di domenica. Gli exit poll diffusi subito dopo la chiusura dei seggi indicano un margine minimo a favore del sindaco di Varsavia, Rafał Trzaskowski (50,3%), candidato europeista della Coalizione Civica (KO), sul sovranista Karol Nawrocki (49,7%), sostenuto dal partito di destra Diritto e Giustizia (PiS). Un risultato che non permette di dichiarare un vincitore, con il conteggio ufficiale dei voti ancora in corso e gli annunci attesi per lunedì.
L’affluenza ha raggiunto il 72,8%, superando quella del primo turno (67,31%) e del ballottaggio del 2020 (68,2%). Segnale di un’elezione sentita, che deciderà non solo il futuro del Paese ma anche gli equilibri politici dopo la vittoria del premier Donald Tusk alle legislative del 2023.
La Commissione elettorale ha segnalato 10 casi sospetti di irregolarità e 232 possibili violazioni, ma nulla che possa alterare l’esito.
Trzaskowski, 53 anni, liberale ed ex europarlamentare, punta a riavvicinare la Polonia all’UE, sbloccare le riforme fermate dal veto del presidente uscente Andrzej Duda (PiS) e garantire maggiore integrazione euro-atlantica.
Nawrocki, 42 anni, storico e sovranista, legato alla destra nazionalista, promette una Polonia “forte e cristiana“, critica verso Bruxelles e vicina agli USA di Trump.
Il ballottaggio è uno scontro tra due visioni opposte:
Il nuovo presidente entrerà in carica il 6 agosto per un mandato di 5 anni. Intanto, la Polonia resta col fiato sospeso: il voto potrebbe segnare una svolta storica verso l’Europa o confermare la deriva nazionalista degli ultimi anni.