Porte aperte agli immigrati. E Conte snobba il piano Lamorgese per salvare la poltrona

Porte aperte agli immigrati. E Conte snobba il piano Lamorgese per salvare la poltrona
Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti
8 novembre 2020

Il Conte 2 è spaccato anche sull’immigrazione. Il piano per frenare gli sbarchi del ministro dell’Interno continua ad essere snobbato dal premier. La relativa bozza, Luciana Lamorgese, l’ha già consegnata a Giuseppe Conte, ma l’”Avvocato del popolo”’ spalleggia il Partito Democratico che dell’accoglienza ha fatto il suo leitmotiv. E così Conte tira dritto: chiude in casa gli italiani e apre le porte del nostro Paese ai migranti, dissanguando economicamente imprese e famiglie a colpi di Dpcm-antiCovid. Dunque, piano congelato. Si tratta di un sistema di navi e aerei che allertano le autorità tunisine al fine di bloccare imbarcazioni di migranti in partenza verso l’Italia. Un piano condiviso con i ministri della Difesa, Lorenzo Guerini e degli Esteri, Luigi Di Maio ma che Conte continua a dribblare. Il governo, infatti, rischia un rimpasto e il premier non vuole scontentare i Dem e ritrovarsi così senza sponde cui appoggiarsi. Da qui lo stop alla Lamorgese e agli altri ministri, decidendo di accontentare Zingaretti e i Dem.

Frattanto, il “passo indietro” della Lamorgese, ovvero di pensare ora a un blocco navale, nasce dopo i recenti attentati compiuti a Nizza da un tunisino sbarcato in Italia. “Se ci fosse stato Matteo Salvini al ministero dell’Interno, avremmo avuto tre francesi ancora vivi”, dice ai microfoni di TvLibertés, il criminologo Xavier Raufer. Lampedusa, intanto, torna a essere un inferno. Nell’isola della Pelagie è un continuo via vai di extracomunitari. Nei primi sei giorni di novembre, sono sbarcati 2.500 migranti circa. Quanto basta per “riempire” tre stadi in tempi di Covid. Per meglio capire, in poco meno di una settimana si sono registrati diversi sbarchi e approdi direttamente sulla terraferma, come accaduto a luglio e agosto. Tutto grasso che cola per faccendieri e scafisti come riporta un esaustivo rapporto stilato da ActionAid e Openpolis. E questo, grazie, sempre secondo l’elaborato, ad alcune norme del governo Conte, che hanno favorito la dislocazione dei migranti nei grandi centri, a discapito del sistema dell’accoglienza diffusa. Si legge sul report: “Il capitolato di gara incentiva i centri di accoglienza di grandi dimensioni a scapito di quelli piccoli e distribuiti sul territorio, aumentando così, fra le altre cose, il rischio di contagio da coronavirus”.

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Il documento, riporta anche che “molti gestori del terzo settore hanno deciso di non rispondere al bando per il sistema di accoglienza prefettizio. Di conseguenza, soggetti disposti a gestire strutture ridotte a dormitori, enti con dichiarato scopo di lucro o che non hanno competenze specifiche, sono cresciuti di importanza nel sistema a discapito degli attori con capacità e a vocazione sociale”. Come dire, via col business. E così i migranti continuano a sbarcare a Lampedusa in barba ai siciliani che vivendo in una regione arancione non possono andare da una provincia a un’altra e sono soggetti a coprifuoco. Infatti, nelle ultime 24 ore, attraverso tre approdi, sono arrivati sull’isola delle Pelagie circa 250 migranti (uomini, donne e bambini). “Anche oggi (ieri, ndr) sbarchi ininterrotti grazie a un governo che, avendo dormito per mesi, oggi massacra intere categorie produttive ma non ha problemi a spendere centinaia di milioni di euro per ‘accogliere’ migliaia finti profughi. Per loro niente ‘zona rossa’”, tuona il leader della Lega, Matteo Salvini.

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