Pensieri&Parole

Ma quale rimpasto, provateci voi a fare il ministro della Difesa nel governo Salvini…

Ha fatto bene il premier Conte a difendere la sua squadra e a chiarire che “nessun ministro mi ha mai chiesto il rimpasto”. Il leader leghista Salvini continuerà ad attaccare alcuni colleghi di governo ma le sue accuse sono di fatto depotenziate dalla rivelazione del presidente del Consiglio, secondo cui nessuno ha mai avanzato sostituzioni a Palazzo Chigi.

Da tempo nel mirino del vicepremier del Carroccio c’è Elisabetta Trenta. Sarebbe colpevole di avere una linea più morbida (più aperta e, dico io, più umana verso i migranti e verso chi se ne occupa) rispetto a quella di Salvini. Avrebbe, soprattutto, una visione differente (dico io, uno sguardo dal basso e non dall’alto dei palchi dei comizi) nell’affrontare la questione. Le critiche del responsabile dell’Interno finiscono, comunque, per indebolirla.

Ma provateci voi a fare il ministro della Difesa in un governo dominato da due personalità forti e spesso agli antipodi, come Di Maio e, appunto, Salvini, senza essere un politico supernavigato, senza avere il pelo sullo stomaco di chi sa che deve campare tutta la vita sopra una poltrona e senza avere nemmeno l’obiettivo del consenso.

Provateci voi a contrapporvi, su quasi tutto, all’uomo più forte dell’esecutivo che, peraltro, dispone di una macchina di comunicazione (e propaganda) mai vista.

Provateci voi a non farvi calpestare e a divincolarvi tra le gerarchie militari (pure quelle contrapposte), allo stesso tempo tentando di non rimanere schiacciati nemmeno dai contrasti che crescono nel movimento che vi ha portato a Palazzo Chigi.

Provateci voi a dedicare la parata del 2 giugno all’inclusione sociale, a valorizzare i militari che ormai vengono tirati in ballo per tutti i mestieri che nessuno vuole fare (dalla raccolta dei rifiuti alla vigilanza delle strade), e a girare il mondo per cercare di capire di più prima di decidere.

Provateci voi a fare il ministro della Difesa conquistando la visibilità che altri colleghi si sognano (sapreste dire con certezza chi è il ministro dell’Istruzione o dei Beni culturali?) e senza le sparate o i fuochi d’artificio che dominano la “comunicazione” politica.

Provateci voi ad arrivare al ministero avendo anche la voglia di tirare una bottiglia di plastica al cane che non avete voluto lasciare a casa da solo. Potete credere quello che volete ma almeno pensate a tutto questo prima di dire che il governo sia, semplicemente, di Salvini.

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