Regionali in Calabria, flessione in calo. Occhiuto punta al bis, Tridico sfida da Roma
Il governatore uscente, votando con la famiglia, ha cercato il consenso per un secondo mandato, a differenza dello sfidante pentastellato che non ha potuto esprimere la propria preferenza.

La tornata elettorale, innescata dalle dimissioni anticipate del governatore uscente Roberto Occhiuto a luglio, vede un testa a testa tra il centrodestra unito, che punta a riconfermare Occhiuto, e una coalizione di centrosinistra e Movimento 5 Stelle che schiera l’europarlamentare Pasquale Tridico. Un terzo candidato, Francesco Toscano, rappresenta l’outsider di Democrazia Sovrana Popolare.
I seggi ieri sono rimasti aperti fino alle 23, e oggi dalle 7 alle 15. L’affluenza alle ore 23 di domenica si è attestata al 29,08%, registrando una leggera flessione rispetto alla stessa ora delle elezioni del 2021, quando aveva votato il 30,88% degli aventi diritto. Quasi un milione e 900mila calabresi sono chiamati alle urne per decidere la guida della Regione.
Una campagna lampo e un voto anticipato
La corsa elettorale è stata relativamente breve, resa necessaria dalla mossa di Occhiuto che, rassegnando le dimissioni, ha fatto scattare il cosiddetto “tagliola”, costringendo il voto con un anno di anticipo. Una scelta strategica con cui il presidente uscente ha cercato di capitalizzare il vantaggio politico di un centrodestra compatto e di sfruttare la fase di riorganizzazione dell’opposizione.
Sfide e simboli di una giornata elettorale
Il clima della giornata di ieri è stato intenso fin dalle prime ore. Roberto Occhiuto, candidato per il centrodestra, ha votato in mattinata insieme ai suoi figli, mostrando sicurezza e lanciando un messaggio di continuità familiare e politica. Dal suo lato, una coalizione ampia che include Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, UDC e Sud chiama Nord, oltre alle liste civiche “Forza Azzurri” e “Occhiuto Presidente”.
Dall’altra parte della contesa, Pasquale Tridico, l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle sostenuto anche da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e dalle liste “Democratici e Progressisti” e “Tridico Presidente”, non ha potuto esercitare il proprio diritto di voto. La sua residenza a Roma, e non in Calabria, glielo ha impedito, un dettaglio non trascurabile in una campagna elettorale dove il radicamento territoriale è un tema cruciale.
L’affluenza e la sfida per la governabilità
Oltre al duello tra i principali schieramenti, l’attenzione è puntata sull’affluenza. La percentuale del 29,08% registrata alla chiusura dei seggi è leggermente inferiore a quella del 2021. Un dato che, se confermato nelle ore di oggi, potrebbe indicare un certo grado di astensionismo o disaffezione dell’elettorato, con possibili ripercussioni imprevedibili sul risultato finale.
La posta in palio è alta: la legge elettorale regionale prevede un premio di maggioranza che assegna al listino del candidato presidente vincitore almeno il 55% dei seggi consiliari, garantendo una solida governabilità. L’obiettivo per Occhiuto è ottenere una conferma netta, mentre per Tridico e la coalizione di centrosinistra l’impresa è quella di interrompere una lunga egemonia di centrodestra in una regione tradizionalmente orientata a destra.
