“Relazioni consensuali con minorenni”. Casulli assolta ora rilancia: “Voglio riavere i miei stipendi”

Daniela Casulli

Daniela Casulli

Daniela Casulli, 48 anni, insegnante di Bari assolta in Appello lo scorso 30 ottobre dopo una condanna per presunta pedopornografia, rivendica le sue relazioni con minorenni sopra i 14 anni come “scelte consensuali” e accusa la giustizia di pregiudizio moralista.

La Corte d’Appello di Bari ha assolto con formula piena la docente, stabilendo che i rapporti intimi con minori sopra i 14 anni, tutti consenzienti e non suoi alunni, non costituiscono reato. Secondo i giudici i video a contenuto sessuale, alla base dell’accusa di produzione di materiale pedopornografico, furono realizzati e diffusi dagli stessi ragazzi e non dalla Casulli. La Procura può ora proporre ricorso in Cassazione esclusivamente su profili di diritto, mentre sono state revocate le interdizioni dalla professione.

La denuncia di un processo farsa

“Ho subito un processo farsa durante il quale le norme di diritto sono state confuse con visioni di perbenismo”, dichiara la Casulli, che descrive un “feeling” tra pm e giudice in primo grado. “Siccome l’età del consenso non permetteva di processarmi per i rapporti, hanno trovato la scusa di questi video assolutamente sciocchi di pochi secondi”, aggiunge, sostenendo di essere stata vittima di “accuse da inquisizione” per una “libertà sessuale” che spaventa ancora.

“Era un gioco”

La docente non nega i rapporti intimi, definiti “sco**amicizia”, talvolta con gruppi di quattro o più ragazzi. “Loro proponevano e a me andava bene. Era normale, divertente, piacevole”, afferma, sottolineando la sua lucidità e l’assenza di denaro. Spiega che dopo una separazione stava “riacquistando una sicurezza sessuale” e cercava in quelle esperienze “una modalità per rivivere una giovinezza non vissuta appieno”.

Licenziata dopo la condanna, ora sogna la toga

Sospesa e poi licenziata dopo la sentenza di primo grado, la Casulli è oggi senza lavoro. “Ho fatto le prove di concorso accompagnata dai carabinieri. Ora voglio riavere i miei stipendi”, rivendica. Annuncia inoltre l’intenzione di diventare avvocato: laureata in giurisprudenza, ha già completato un anno di pratica. “L’assoluzione è il riconoscimento della mia battaglia. Voglio battermi per gli altri”, dichiara.

La proposta contro i tabù

Per prevenire distorsioni, la docente si dice favorevole all’introduzione dell’educazione sessuale a scuola dalla quinta elementare. “A dieci anni hanno tutti il cellulare e accedono a contenuti su Telegram. Meglio fornire strumenti culturali per comprendere certe dinamiche”, conclude, auspicando un superamento di quella che definisce “una visione provinciale” dell’Italia.