Roma, con “The Adventures of Alice” si entra nel mondo di Carroll

Roma, con “The Adventures of Alice” si entra nel mondo di Carroll
8 dicembre 2016

Dal “paese delle meraviglie” ai giorni nostri. Alice arriva a Roma con lo show immersivo “The Adventures of Alice” all’ex caserma Guido Reni, ora Guido Reni District, che debutta oggi, 8 dicembre in anteprima mondiale. Più che una mostra, un’esperienza, visibile fino al 19 marzo, interamente dedicata al mondo fantastico creato da Lewis Carroll, il cui romanzo ha da poco festeggiato i 150 anni dalla pubblicazione e continua a far sognare. Lo show è curato da Ninetynine e Grande Exhibitions che avevano già presentato “Van Gogh Alive”, mostra sempre basata sull’esperienza immersiva. Bruce Peterson, owner & managing director Grande Exhibitions: “E’ qualcosa di mai visto prima, abbiamo ridefinito l’arte del racconto.

Con Van Gogh abbiamo ridefinito l’arte e il modo di vivere l’arte, ora vogliamo fare lo stesso con la bellissima storia di Alice nel paese delle meraviglie”. “E’ uno show davvero tecnologico, volevamo far rivivere la storia e fare in modo che i bambini e le loro famiglie si sentissero davvero immersi nella favola, è incredibile”. Hanno scelto Roma, ha aggiunto, perché è la culla del cultura. “Ricca di storia e di tante cose, ma portare uno show così contemporaneo qui pensiamo sia perfetto, perché la città si sta aprendo a tante forme d’arte nuove”. Si entrerà nella tana del coniglio, si vivranno le ambientazioni e i personaggi, fino all’esperienza narrativa vera e propria, seguendo Alice nelle sue avventure sui maxi-schermi. Simone Mazzarelli, ceo di Ninetynine: “Più o meno una volta all’ora degli attori apriranno il sipario sul buco del coniglio e ci si immerge da lì in uno spazio incredibile dove si avrà la sensazione di viaggiare fisicamente all’interno del mondo di Alice”. “Poi attraverso il buco della porta si ridiventa grandi e si esce in una zona interattiva dove si pùò continuare a prendere un tè con il Cappellaio matto e divertirsi, sia i più piccoli che i grandi”.

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