Russiagate, i poteri di Mueller: il procuratore speciale ma non indipendente

Russiagate, i poteri di Mueller: il procuratore speciale ma non indipendente
Robert Mueller
18 maggio 2017

La decisione del dipartimento di Giustizia statunitense di affidare all’ex direttore dell’Fbi, Robert Mueller, l’incarico di indagare sul ‘Russiagate’, ovvero sui possibili legami tra lo staff del presidente Donald Trump e la Russia è senza dubbio una vittoria per i democratici, un nuovo (grosso) problema per la Casa Bianca e un chiaro segnale che lo scandalo che ha rallentato l’amministrazione non farà altro che ampliarsi nelle prossime settimane. Non è solo la decisione di incaricare un procuratore speciale a preoccupare la Casa Bianca, ma è anche l’uomo scelto per assumere l’incarico: Mueller ha guidato l’Fbi dal 2001 al 2013, è una figura considerata al di sopra delle parti ed è, anche, un grande amico di James Comey, il direttore del Federal Bureau licenziato la scorsa settimana da Trump. Mueller non avrà i poteri che molti credono e non sarà totalmente indipendente, sottolinea il sito Vox, ma avrà comunque ampio margine di movimento. Anche se spesso i termini sono usati come se fossero intercambiabili, ‘special prosecutor’ e ‘special counsel’ non sono incarichi identici e, soprattutto, non hanno gli stessi poteri. Nel 1978, dopo lo scandalo Watergate, il Congresso creò lo ‘special prosecutor’, o ‘independent counsel’, una figura indipendente dalla supervisione e dal controllo del presidente, con il compito di indagare e perseguire in tribunale alti funzionari statunitensi.

La legge è scaduta nel 1999 e non è stata rinnovata, cancellando l’intero meccanismo per l’istituzione del procuratore speciale. Per questo, il dipartimento di Giustizia ha deciso di usare i propri poteri per creare qualcosa di simile, ovvero lo ‘special counsel’. Questa figura è nominata direttamente dal segretario alla Giustizia e non, come accadeva prima, da una commissione indipendente di tre giudici nominata dal giudice capo della Corte Suprema, su richiesta del segretario alla Giustizia. Ed è proprio al segretario alla Giustizia che lo ‘special counsel’ è tenuto a rispondere. Lo ‘special counsel’ ha l’autorità legale di indagare e di costringere le persone a testimoniare e a consegnare documenti ritenuti di rilievo; se trova prove sufficienti, può anche chiedere il rinvio a giudizio; le sue azioni devono però essere notificate al segretario alla Giustizia, che ha la facoltà di bloccarle. Nel caso specifico, Mueller potrebbe essere rimosso – ma solo per “giusta causa” – da Rod Rosenstein, il vicesegretario alla Giustizia, visto che è lui il responsabile del caso, dato che il segretario Jeff Sessions si è dovuto fare da parte per i suoi rapporti con l’ambasciatore russo; Rosenstein, a sua volta, potrebbe essere rimosso dal presidente. Intanto, Trump ha bollato come “la più grande caccia alle streghe contro un politico nella storia americana” l’inchiesta sull’interferenza della Russia nelle elezioni presidenziali e sui possibili legami tra la sua campagna elettorale e funzionari russi. Il commento di Trump su Twitter è arrivato dopo che il dipartimento di Giustizia ha affidato l’indagine a un procuratore speciale, l’ex capo dell’Fbi Mueller.

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