Sala d’Ercole, altro pomeriggio di bagarre. Nulla di fatto

5 marzo 2014

Altro pomeriggio di bagarre a Sala d’Ercole che da settimane non ha tregua su questa tanto contestata riforma delle Province. Dopo rinvii e ritardi di apertura lavori, l’Aula ha approvato l’articolo 8. In pratica, i sindaci delle tre citta’ metropolitane di Palermo, Catania e Messina saranno eletti dalla Conferenza formata dai sindaci degli enti locali aderenti all’area. L’Ars ha anche approvato la norma successiva che detta i tempi ai Comuni che non si trovano nelle citta’ metropolitane per aderirvi, ma deve esserci continuita’ territoriale, staccandosi prima dal Libero consorzio. Dopodiché il caos. A innescare la miccia la norma di riscrittura del governo sull’articolo 10, che disciplina funzioni e compiti dei Liberi consorzi e delle citta’ metropolitane.

L’opposizione si schiera contro l’emendamento sostitutivo all’articolo 10. Il capogruppo del Cantiere popolare Toto’ Cordaro ha chiesto il rinvio a martedi’ per consentire l’esame ai deputati di un testo che “entra nel merito delle funzioni in modo sensibile”. Marco Falcone, capogruppo Fi, invece tuona: “La maggioranza e’ sempre piu’ in panne, tra nuovi emendamenti, sub-emendamenti, emendamenti di riscrittura e ritiro di emendamenti gia’ presentati, continua a costruire una norma sempre piu’ contorta e confusa, anche sotto un profilo lessicale, divenendone un chiaro esempio di contraddizione in termini”. Addirittura, il capogruppo della Lista Musumeci, Santi Formica, in Aula straccia l’emendamento in questione elaborato dal presidente della commissione Affari istituzionali Antonello Cracolici. Perfino il deputato Nello Musumeci minaccia: “Se si continua a procedere in questo modo, siamo pronti a occupare l’Aula in segno di protesta”. Seduta sospesa, conferenza capigruppo e poi Aula rinviata a oggi. (G.Min)

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