Cinquant’anni dopo lo sceneggiato Rai con Kabir Bedi, la saga di Emilio Salgari torna in produzione con riprese tra Italia e Reunion e un cast internazionale guidato dall’attore turco, Can Yaman, affiancato da Ed Westwick e Alessandro Preziosi. La Tigre di Mompracem approda stasera su Rai1, una nuova serie dedicata a Sandokan, l’iconico personaggio creato da Emilio Salgari nel 1883 e consegnato all’immaginario collettivo italiano dallo sceneggiato Rai del 1976.
Can Yaman, volto noto delle fiction turche, veste i panni del pirata malese in un adattamento girato in tecnologia 4K, destinato alla distribuzione internazionale tramite Fremantle e Mediaset España per il mercato iberico. Il progetto nasce da un’idea di Luca Bernabei, presidente di Lux Vide, e si avvale della sceneggiatura sviluppata da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri. La regia è affidata a Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Le riprese si sono svolte tra il Teatro 7 degli studi Lux Vide nel Lazio, l’isola di Reunion nell’Oceano Indiano, e diverse location italiane in Toscana e Calabria, dove la colonia britannica di Labuan è stata ricostruita a Lamezia Terme con il sostegno della Calabria Film Commission.
Accanto a Yaman, il cast vede la partecipazione di Alanah Bloor nel ruolo di Marianna, la “Perla di Labuan” che nello sceneggiato originale aveva il volto di Carole André. Alessandro Preziosi interpreta Yanez de Gomera, il fedele compagno portoghese di Sandokan, ruolo storico di Philippe Leroy. L’attore britannico Ed Westwick, noto per la serie “Gossip Girl”, veste i panni di Lord James Brooke, l’antagonista coloniale che Adolfo Celi rese memorabile negli anni Settanta.
Completano il cast Madeleine Price come Sani e John Hannah nei panni del Sergente Murray. La scelta di un attore turco come protagonista segnala l’ambizione produttiva di raggiungere mercati extra-europei, in particolare quello mediorientale e asiatico, dove il pubblico di Yaman conta milioni di spettatori. La presenza di nomi britannici e statunitensi rafforza il posizionamento internazionale del prodotto, che punta a replicare il successo globale di altre serie in costume targate Lux Vide.
L’ambientazione resta quella del Borneo nella prima metà dell’Ottocento, tra conflitti coloniali e lotte per l’indipendenza dei popoli locali contro le potenze europee. La narrazione mantiene il nucleo storico della saga salgariana: la resistenza dei pirati di Mompracem contro l’espansionismo britannico, la storia d’amore tra Sandokan e Marianna, il legame fraterno con Yanez.
Gli sceneggiatori hanno però annunciato una rilettura che tenga conto delle sensibilità contemporanee, evitando stereotipi coloniali e offrendo maggiore spessore ai personaggi femminili e alle popolazioni indigene. La tecnologia 4K promette una resa visiva che valorizzi i paesaggi tropicali, dalle giungle dell’isola di Reunion alle ricostruzioni scenografiche delle città coloniali. Un’attenzione produttiva che cerca di competere con gli standard delle piattaforme streaming internazionali, dove l’estetica visiva costituisce un elemento decisivo per la riuscita commerciale.
Lo sceneggiato del 1976, diretto da Sergio Sollima, totalizzò ascolti superiori ai 20 milioni di telespettatori per episodio, diventando un fenomeno generazionale. Kabir Bedi divenne sinonimo di Sandokan, Philippe Leroy quello di Yanez, mentre Adolfo Celi trasformò Lord Brooke in uno dei villain più ricordati della televisione italiana. La sigla composta dai fratelli De Angelis resta un classico della colonna sonora televisiva nazionale.
Emilio Salgari scrisse undici romanzi dedicati alla Tigre di Mompracem tra il 1883 e il 1913, senza mai visitare i luoghi che descrisse con precisione documentaria. La sua capacità immaginativa costruì un’epopea avventurosa che influenzò generazioni di lettori e alimentò un filone narrativo fatto di pirati, mari esotici e lotte anticoloniali. Il personaggio di Sandokan morì e risorse più volte nelle pagine salgariane, seguendo le esigenze editoriali dell’epoca e la richiesta del pubblico.
La produzione si inserisce in un momento di rinnovato interesse per le grandi saghe letterarie adattate in chiave seriale. Il confronto con lo sceneggiato del 1976 appare inevitabile, soprattutto per il pubblico italiano che conserva una memoria affettiva forte di quella versione. Can Yaman e gli altri interpreti affrontano la responsabilità di incarnare personaggi iconici senza tradire le aspettative di milioni di spettatori cresciuti con quelle immagini.
Lux Vide punta su una distribuzione capillare che comprenda televisioni generaliste, piattaforme streaming e mercati esteri. L’uscita è prevista entro il 2025, anche se la casa di produzione non ha ancora comunicato date precise né l’emittente italiana che ospiterà la prima visione. Il ritorno della Tigre di Mompracem rappresenta una scommessa produttiva dal budget consistente, destinata a verificare se un classico della letteratura d’avventura possa ancora conquistare il pubblico contemporaneo.