Scontro Silvio-Fitto: fallisce anche l’ultima mediazione

Scontro Silvio-Fitto: fallisce anche l’ultima mediazione
9 aprile 2015

di Carlantonio Solimene

Sta diventando sempre più difficile raccontare la faida pugliese di Forza Italia. Che assomiglia a una partita a poker, con bluff, giocate apparentemente decisive e improvvisi rilanci. E l’unico risultato è un’impasse che non si schioda quando manca un giorno di meno alla chiusura delle liste per le Regionali. A inaugurare il valzer giornaliero era stato il commissario del partito in Puglia, Luigi Vitali, che apparentemente sembrava aver deciso di cedere su tutta la linea alle richieste di Fitto: “Nelle liste saranno inseriti tutti i consiglieri uscenti. Ci auguriamo così di sgombrare il campo da tutte le polemiche esplose in queste settimane”. In pratica, dopo essersi consultato con Berlusconi, Vitali aveva dato il via libera ufficiale anche alle candidature di Zullo e Mazzei, gli unici due consiglieri “fittiani” che erano rimasti esclusi a causa delle divergenze con il commissario, che li aveva accusati anche di “sparlare in privato” di Berlusconi e, per questo, era stato minacciato di querela. Partita chiusa, quindi? Niente affatto, perché a stretto giro dall’entourage di Schittulli arrivava una perentoria chiusura a Forza Italia. Era Davide Bellomo, braccio destro del candidato governatore, a svelare i retroscena di un incontro tenutosi martedì sera, nel quale Vitali avrebbe garantito di candidare non solo i consiglieri uscenti (“quello era scontato” sostiene Vitali) ma anche vari amministratori locali ed esponenti della società civile vicini a Fitto.

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Condizione che poi sarebbe scomparsa dal comunicato finale del commissario. E così, in un rimpallo di accuse, si è arrivati alla riunione serale di Raffaele Fitto con i suoi parlamentari, a Roma. Nella quale sarebbero emersi i sospetti che la mossa di Berlusconi possa trattarsi solo di un bluff. In pratica, si sono chiesti i presenti, “chi sarà che materialmente scriverà le liste e le consegnerà?”. Non sarebbe il primo caso nella storia della politica, in effetti, che candidature date per certe poi magicamente scompaiono a un metro dal traguardo. Ma la mancanza di fiducia da entrambe le parti fa comprendere come il rapporto tra Fitto e Berlusconi, soprattutto a livello umano, sia arrivato a un punto bassissimo. E così, mentre si avviava al fallimento anche l’ultima mediazione, restava l’incognita sulle prossime mosse dell’ex governatore ribelle. Se Forza Italia resterà fuori dalla coalizione, è probabile che si scatenerà un effetto domino che porterà i fittiani ad appoggiare Tosi in Veneto e a varare delle liste di disturbo a Caldoro in Campania. In quanto al futuro, è tutto più chiaro. Dopo le Regionali, le strade di Fitto e Berlusconi si separeranno. C’è solo da capire chi sarà ad andarsene da Forza Italia. Se l’europarlamentare di Maglie o il Cavaliere, sempre più propenso a liquidare un partito che proprio non sopporta più.

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