Lo studio, realizzato grazie alla collaborazione dell’Università Campus Biomedico di Roma e della Queen Mary University di Londra, propone una nuova ipotesi. Secondo gli autori, alcune sostanze tossiche (radicali dell’ossigeno), rilasciate durante il processo infiammatorio autoimmune, si andrebbero a ‘legare’ all’insulina prodotta dal pancreas, modificandone così la struttura tanto da renderla ‘diversa’ dall’insulina normale. Queste forme di insulina ‘alien’ potrebbero innescare una risposta immunitaria, in quanto riconosciute come molecole estranee all’ organismo. Al fine di provare tale ipotesi, gli autori dello studio hanno sviluppato un nuovo dosaggio per individuare la presenza di anticorpi rivolti contro queste forme modificate (ossidate) di insulina nel sangue dei pazienti con diabete tipo 1. Utilizzando una serie di metodiche biochimiche (PAGE, 3D-fluorescence e spettrometria di massa) i ricercatori hanno dimostrato che i radicali dell’ossigeno cambiano significativamente la struttura dell’insulina e che le modifiche generate portano alla produzione di anticorpi specifici diretti più frequentemente contro l’insulina ‘modificata’ rispetto alla forma naturale non modificata. L’84% dei pazienti con diabete tipo 1 al momento della diagnosi presenta anticorpi anti insulina modificata dai radicali dell’ossigeno.