Sindacati a Renzi, risposte in tempi breve

14 agosto 2014

I segretari di Cgil, Cisl eUil della provincia di Caltanissetta hanno letto e consegnato una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi durante l’incontro svoltosi oggi a Gela. La lettera riassume le proposte e le indicazioni che sono alla base della mobilitazione che da tempo impegna il sindacato confederale nella cittadina del Nisseno. “Le indirizziamo e Le consegniamo la presente lettera per chiederLe un confronto che, attraverso la responsabilita’ di ognuno di noi, possa dare in breve tempo risposte concrete alla citta’ di Gela, alla sua prestigiosa storia industriale ed al suo immediato futuro. ‘Futuro’, questo e’ il termine al quale intendiamo ancorare il nostro impegno – si legge nella lettera – , le nostre energie, le nostre speranze legandole in modo serio e, perche’ no, autorevole ad una idea di citta’ e di Paese che punta alla modernita’, all’innovazione, alla ricerca, mettendo sempre al centro l’uomo, nella qualita’ di cittadino attivo e vigile. Le nostre speranze in linea con l’intera comunita’. Il sindacato rivendica, attraverso questa lettera, quattro proposte che, solo attraverso una tangibile volonta’ politica del Governo Nazionale, Regionale e Locale, possono aver vita. Per infondere fiducia, bisogna rispettare i patti e per tale ragione l’ENI deve riattivare la linea 1 di produzione, confermando i 700 milioni euro di investimenti concordati al fine di rendere la Raffineria di Gela eco-compatibile e nel contempo competitiva sul mercato, cosi’ come sottoscritto nel verbale d’incontro del 31 luglio 2014 redatto presso il Ministero Sviluppo Economico. L’accordo del luglio 2013 siglato da azienda e parti sociali prevedeva un investimento in innovazione da parte dell’eni (700 milioni di euro) e un impegno-sacrificio da parte del sindacato dei lavoratori attraverso una riduzione del diretto da 1100 a 670 unita’”.

“‘Salute’ e ‘Lavoro’ ne’ solo una, ne’ solo l’altro. Il sindacato – prosegue la lettera dei sindacati – rivendica il perfetto equilibrio dei due valori fondanti una societa’ democratica che attraverso il rispetto della dignita’ umana genera crescita economica ed occupazione. Lo sviluppo produttivo deve essere in armonia con la tutela dell’ambiente e la salute. Tutto cio’ non e’ rinviabile. Rendere attraenti per nuovi investimenti le aree dismesse dell’ex polo petrolchimico di Gela, grazie all’utilizzo dei fondi europei. Non possono piu’ tornare indietro fondi europei da investire, con urgenza in infrastrutture e ricerca da dedicare alle nuove idee che tanti giovani hanno e spesso non possono realizzare per il ‘no’ delle banche. E’ auspicabile l’utilizzo dei fondi europei al fine di infrastrutturare le aree dismesse rendendole produttive cosi’ da salvaguardare i lavoratori dell’indotto che dal sindacato e dalle Istituzioni si attendono nuove tutele e non piu’ solo cassa integrazione, mobilita’ e quant’altro. Qui c’e’ voglia di lavorare, produrre, crescere ed i lavoratori dell’indotto e del diretto da tempo sono pronti alla sfida. Utilizzo e vincolo delle royalties petrolifere per progetti di sviluppo economico e produttivo delle aree interessate. Sviluppo che garantisca l’occupazione presente e ne generi di nuova. Utilizzare le royalties per innescare un ciclo virtuoso ed economie di scala, anziche’ destinarle, in modo ragionieristico, ai bilanci Regionali e Comunali”. “Presidente, Le chiediamo di accelerare la realizzazione dei quattro punti che oggi abbiamo elaborato ed a Lei consegnato affinche’ anche cio’ – conclude la lettera – , sotto il profilo sociale e culturale, contribuisca a rottamare definitivamente questa triste idea del sud lento e sottosviluppato ed in mano alla mafia, rispetto ad un dato storico riferito al nord che cresce quasi slegandosi dal resto del paese. Parole e speranze di un’intera comunita’ che aspira ad un futuro di lavoro contro la poverta’ e la disperazione di oggi. Genitori e figli chiedono lo stesso impegno: creare lavoro e uscire dal bisogno”.

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