Il nuovo sindaco di Milano Sala, manager stakanovista che risolve problemi

Il nuovo sindaco di Milano Sala, manager stakanovista che risolve problemi
20 giugno 2016

Come slogan elettorale ha scelto “Ogni giorno, ogni ora”. Una frase in apparenza un po’ enigmatica che dice però molto di chi è Beppe Sala, il nuovo sindaco di Milano. Un uomo di 58 anni, sposato con Dorothy e senza figli, la cui vita è stata in gran parte incentrata sul lavoro. Il figlio di un mobiliere della Brianza che, per definirsi, ama citare un personaggio del film Pulp Fiction, il signor Wolf: “Risolvo problemi”. La promessa è dunque quella di dedicarsi al nuovo lavoro quanto a quelli precedenti, prima nel settore privato e poi come dirigente di Expo. Una carriera iniziata nel 1983, dopo la laurea in Bocconi, con il primo incarico alla Pirelli. Nella società della Bicocca rimane per 19 anni, fino alla chiamata in Telecom Italia, dove sale la scala gerarchica fino alla carica di direttore generale. Nel 2006, qualche hanno dopo avere sconfitto una brutta malattia, Sala decide di cambiare vita. Esce dal gruppo e fonda una società di consulenza, la Medhelan Management e Finance, della quale diventa presidente. Nello stesso periodo è anche Senior Advisor presso la Nomura Bank. Il nuovo lavoro gli permette di dedicare più tempo alle sue passioni, come l’Inter, lo sci e la vela. Ed è proprio a bordo di una barca che riceve, nel 2009, la telefonata dell’allora sindaco di Milano, Letizia Moratti, che lo chiama a Palazzo Marino per l’incarico di direttore generale del Comune di Milano.

Su quella poltrona rimane però solo fino al giugno del 2010. Sono infatti giorni nei quali il progetto dell’Esposizione Universale appare impantanato in una grave crisi poltica e finanziaria. A quel punto Sala viene messo alla guida della società Expo 2015 e inizia a raddrizzarla. L’operazione, pur tra grandi difficoltà, sembra riuscire, e dopo tre anni di lavoro, l’allora presidente del Consiglio, Enrico Letta, decide di nominarlo commissario unico di Expo. Il punto più basso risale al maggio del 2014, quando arrestano alcuni collaboratori di Sala per fatti legati agli appalti. Il manager offre le proprie dimissioni, ma riceve una telefonata domenicale dell’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che lo incoraggia ad andare avanti. E’ l’ennesima svolta che lo porta fino al trionfo di fine ottobre, con la chiusura di Expo con 21 milioni di visitatori. La decisione di candidarsi a sindaco, dopo il lungo corteggiamento di Matteo Renzi, matura nei due mesi successivi. Il comitato elettorale nasce pochi giorni prima di Natale e lo porta a vincere le primarie del centrosinistra il 7 febbraio. La strada verso la poltrona di sindaco sembra in discesa, ma il centrodestra riesce nel miracolo di opporgli un candidato molto competitivo come Stefano Parisi che il 5 giugno quasi lo raggiunge. Al ballottaggio vince però lo stakanovista Sala, pronto a risolvere l’ennesimo problema.

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