Cronaca

Trenta bimbi morti, Fisher-Price ritira milioni di culle

Decine di bambini morti negli ultimi dieci anni, per un probabile soffocamento. Questa tragica circostanza ha convinto la Fisher-Price a ritirare dal mercato quasi cinque milioni di culle, dopo le segnalazioni che hanno collegato il prodotto a tutti questi incidenti. La decisione e’ stata presa in collaborazione con l’ente americano che si occupa della sicurezza dei consumatori, la Federal Consumer Product Safety Commission, che ha invitato tutti i genitori a “smettere immediatamente di usare questo prodotto e contattare Fisher-Price per un rimborso o un buono”. Secondo la commissione, almeno trenta bambini sono morti dal 2009 ad oggi a causa della ‘Rock ‘n Play Sleepers’ “dopo essersi rotolati nella culla, finendo a faccia in giu’ o di fianco, nel momento in cui non erano legati con cinture, o in altre circostanze”. In alcuni casi, le vittime avevano appena tre mesi.

Nel rapporto non si specifica la causa del decesso, anche se l’ipotesi piu’ concreta e’ quella del soffocamento. La Fisher-Price, che fa capo alla Mattel, aveva gia’ tentato di correre ai ripari la scorsa settimana, perche’ dopo le segnalazioni degli ultimi dieci incidenti mortali aveva avvertito i consumatori di non utilizzare piu’ la culla. Poi pero’ la societa’ americana ha deciso di intraprendere un’azione piu’ drastica, dopo gli appelli a richiamare il prodotto da parte dei genitori dei bimbi morti e dall’associazione nazionale dei pediatri, la Aap, che aveva diffuso una nota molto dura: “Quando i genitori acquistano un prodotto per il loro bambino, molti pensano che se viene venduto in un negozio, deve essere sicuro. Tragicamente, non e’ cosi'”.

Complessivamente verranno ritirate circa 4,7 milioni di ‘Rock ‘n Play Sleepers’. “Vogliamo che i genitori di tutto il mondo sappiano che la sicurezza sara’ sempre una pietra angolare della nostra missione, che ci impegniamo a rispettare questi valori e continueremo a dare priorita’ alla salute, alla sicurezza e al benessere dei bambini e dei bebe’ in eta’ prescolare che utilizzano i nostri prodotti”, ha dichiarato il direttore generale della Fisher-Price Chuck Scothon. L’azienda, allo stesso tempo, ha difeso la sicurezza delle sue culle, rilevando che in base agli incidenti segnalati si evince che il prodotto “e’ stato utilizzato in modo contrario alle avvertenze”, ossia senza l’utilizzo delle cinture. Ma tale giustificazione potrebbe non bastare alla famiglie delle vittime: qualcuno e’ gia’ pronto a citare la Fisher-Price in giudizio.

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