Trump presidente ama cambiare idea, dal muro al clima: 15 giravolte in 15 giorni

Trump presidente ama cambiare idea, dal muro al clima: 15 giravolte in 15 giorni
24 novembre 2016

Dopo quarant’anni di interviste sulla carta stampata e sulla tv, di ritratti per riviste e quotidiani, di libri scritti su di lui e da lui, di comizi elettorale e di tweet notturni, Donald Trump dispone di un vasto archivio di disaccordi con se stesso. Il candidato che ha promesso ai suoi sostenitori di “parlar chiaro”, ora che è presidente Usa non ha ancora fatto pace con se stesso su molti temi chiave della sua straordinaria campagna elettorale. Dalla sua elezione a sorpresa Trump ha continuato a cambiare idea su tutto, dal muro con il Messico al giudizio sull’uomo che andrà a sostituire nelle Stanza ovale. La strada è ancora lunga prima di raggiungere i vertici di disaccordo con se stesso toccati prima del voto dell’8 novembre. Ma in 15 giorni da presidente eletto ha già fatto 15 giravolte su 15 diversi temi. Politico li ha riassunti. Sul suo predecessore: “Penso che Obama sia il presidente più ignorante della storia. Quando è diventato presidente non sapeva niente. Il tizio non sapeva niente. E onestamente, oggi sa ancora meno. Ha fatto un lavoro terribile” (conferenza stampa in Florida, 27 luglio 2016). “Ho grande rispetto. Non vedo l’ora di avere a che fare con il presidente in futuro, ricevendone anche consigli. Ha spiegato alcune difficoltà, alcune delle cose a più alto livello e alcune della cose veramente grandi che sono state realizzate” (Casa Bianca, 10 novembre 2016)

Sui manifestanti anti-Trump: “C’è appena stata un’elezione presidenziale molto aperta e di successo. Ora i dimostranti di professione, incitati dai media, stanno protestando. Molto ingiusto!” (Twitter, 10 novembre 2016, 21.19 ora di New York). “Amo il fatto che piccoli gruppi di manifestanti ieri sera abbiano tanta passione per il nostro Paese. Ci uniremo e saremo orgogliosi!” (Twitter, 11 novembre 2016, 6.14 ora di New York). Sull’Obamacare: “Deve sparire” (CNN, 30 luglio 2015) “Mi piacciono molto (riferito al divieto per gli assicuratori di negare la copertura a pazienti con malattie preesistenti e alla norma che permette ai genitori di ottenere anni di copertura aggiuntiva per i figli sulle loro polizze)” (Wall Street Journal, 11 novembre 2016). Sul muro al confine messicano: “Jeb Bush ha appena parlato della mia proposta di costruire una ‘recinzione’. Non è una recinzione, Jeb, è un MURO, e c’è una GRANDE differenza!” (Twitter, 25 agosto 2015) “Potrebbe esserci una recinzione” (60 Minutes, 13 novembre 2016). Sui matrimoni gay: “Se sono eletto, farò molta attenzione a mettere in tribunale dei giudici che penso possano cambiare le coseà Non mi piace il modo in cui sono state fatte le sentenzeà Penserei molto sul serio (a nominare giudici che possono rovesciare le sentenze a favore dei matrimoni gay)” (Fox News Sunday, 31 gennaio 2016). “E’ irrilevante perchè è già stato deciso. E’ legge. E’ stato deciso dalla Corte suprema. Voglio dire, è stato fatto e mi sta bene” (60 Minutes, 13 novembre, 2016). Sullo sbattere in galera Hillary: “Se vinco, dirò al mio ministro della Giustizia di avere un procuratore speciale che esamini la tua situazione. Ci sono state tante bugie, tante eccezioni. Non c’è mai stato niente del genere. Avremo un procuratore speciale. Vado in giro e parlo con la gente nel Paese, è furiosa. I lavoratori dell’Fbi sono furiosi. Non è mai successo niente del genere con delle email. Sei convocata per una testimonianza e dopo la convocazione cancelli 33.000 email le cancelli con l’acido, le candeggi. Un procedimento costoso. Avremo un procuratore speciale che indaghi su questo. Sapete una cosa, la gente è stata- le loro vite sono state distrutte per aver fatto un quinto di quel che hai fatto. Dovresti vergognarti” (Secondo dibattito presidenziale, 9 ottobre 2016). “Non voglio danneggiare i Clinton, davvero non voglioà Non è una cosa a cui tengo molto” (New York Times, 22 novembre 2016).

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Sulla deportazione dei migranti illegali: “Abbiamo almeno 11 milioni di persone in questo Paese che sono entrati illegalmente. Se ne andranno” (CNN-dibattito repubblicano, 25 febbraio 2016). “Quel che faremo è prendere le persone che sono criminali e hanno una fedina penale, membri delle gang, spacciatori, ce ne sono molti, probabilmente due milioni, forse tre, li espelleremo dal nostro paese o li incarcereremo” (60 Minutes, 13 novembre 2016). Sui generali: “Beh, i generali sotto Barack Obama e Hillary Clinton non hanno avuto un grande successo” (Commander-in-Chief Forum, 7 settembre 2016). “Abbiamo grandi generali. Abbiamo grandi generali” (60 Minutes, 13 novembre 2016). “Beh, sarò onesto con voi, probabilmente so più dei generali sull’Isis perchè vedete il lavoro che hanno fatto. Okay? Guardate il lavoro che hanno fatto. Non l’hanno fatto ” (60 Minutes, un minuto dopo). Sull’atomica giapponese: “Beh, penso che forse non sarebbe così male avere il Giappone… Se il il Giappone avesse la minaccia nucleare, non sono sicuro che sarebbe un male per noi” (New York Times, 26 novembre 2015). “Il @nytimes scrivo oggi che Donald Trump ritiene che ‘più paesi dovrebbero avere armi atomiche’. Sono così disonesti! Non l’ho mai detto!” (Twitter, 13 novembre 2016). Sul collegio elettorale: “Il collegio elettorale è un disastro per la democrazia” (Twitter, 6 novembre 2012). “Il collegio elettorale è un colpo di genio che mette in gioco tutti gli stati, anche i più piccoli. Fare campagna è molto diverso!” (Twitter, 15 novembre 2016). “Preferire il voto popolare”, aggiungendo che non è mai stato “un fan del collegio elettorale” (New York Times, 22 novembre 2016). Sulla causa Trump University: “Trump University ha un tasso d’approvazione del 98%. Avrei potuto chiudere la causa con un accordo ma non lo faccio per principio!” (Twitter, 29 febbraio 2016). “Non faccio accordi sulle cause… Non faccio un accordo perchè la vinco facilmente in tribunale” (Morning Joe, 3 marzo 2016). “Ho chiuso con un accordo la causa sulla Trump University per una piccola frazione dell’esborso potenziale perchè come presidente devo concentrarmi sul Paese” (Twitter, 19 novembre 2016).

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Sul riscaldamento climatico causato dall’uomo: “Non sono un grande credente nel cambiamento climatico causato dall’uomo” (Washington Post, 21 marzo 2016). “Penso che ci sia qualche connessione. Qualche, qualcosa” (New York Times, 22 novembre 2016). Sull’accordo di Parigi sul clima: “Cancelleremo l’accordo di Parigi sul clima” (comizio in North Dakota, 26 maggio 2016). “Sono aperto a tutte le possibilità” (New York Times, 22 novembre 2016). Sulla tortura: “La tortura funziona. OK, gente? Sapete, ci sono questi tizi ‘la tortura non funziona!’, credetemi, funziona. E il waterboarding è la vostra forma minore. Per qualcuno non è neppure vera tortura. Supponiamo che lo sia. Ma mi hanno chiesto: cose ne pensi del waterboarding? Va benissimo. Dovremmo fare qualcosa di più forte del waterboarding.” (South Carolina, 17 giugno 2016). Mattis “ha detto ‘non l’ho mai trovata utile… Datemi un pacchetto di sigarette e un paio di birre e so fare di meglio’… Sono stato molto impressionato da questa risposta.. La tortura non fa tutta la differenza che molti sono disposti a credere” (New York Times, 22 novembre 2016). Sul New York Times: “Wow, il @nytimes perde migliaia di abbonati per la loro copertura molto scarna e inaccurata del ‘fenomeno Trump'” (Twitter, 13 novembre 2016). “Ho grande rispetto per il New York Times. Un tremendo rispetto… Il New York Times è un gioiello mondiale e spero che possiamo andare d’accordo” (New York Times, 22 novembre 2016).

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