Truppe irachene combattono casa per casa a Mosul. Isis uccide altri 18 civili

Truppe irachene combattono casa per casa a Mosul. Isis uccide altri 18 civili
6 novembre 2016

E’ ripresa con vigore l’avanzata delle forze irachene verso il centro di Mosul, la seconda citta’ irachena controllata da giugno 2014 da Isis, dove pero’ ormai si combatte “casa per casa”. Rispetto ai primi giorni della liberazione di Mosul, iniziata il 17 ottobre, la resistenza dei jihadisti sunniti del sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi e’ sempre piu’ forte.  Le cose vanno meglio per la composita’ forza anti-Isis fuori da Mosul mentre in citta’ la battaglia e’ piu’ aspra. Unita’ dell’esercito e della polizia di Baghdad sono entrate nella localita’ di Hamam al Alil, a 15 km a sud di Mosul, dove e’ stata issata la bandiera irachena. Secondo quanto riferito dalla tv curda Rudaw ci sono molti civili nella localita’ dove i jihadisti nei giorni scorsi hanno trasportato migliaia di civili dai villaggi circostanti, con l’intenzione di condurli poi a Mosul per utilizzarli come scudi umani. Continuano intanto le operazioni di ‘disturbo’ di Isis oltre le linee ‘nemiche’: 18 civili sono stati uccisi da un ordigno improvvisato (Ied) che ha investito il camion su cui stavano viaggiando ad Hawija, a ben 125 km a sud di Mosul.

“Le due bombe sono esplose contro un mezzo che trasportava abitanti di al Hueija”, cittadina a 120 chilometri a sud di Mosul, capitale irachena del Califfato sottoposta ad una vasta offensiva lanciata dai governativi lo scorso 17 ottobre, come ha detto il colonnello di polizia Nima al Jibouri citato dalla tv satellitare al Arabiya. Nella deflagrazione sono rimasti uccisi “17 rifugiati ed un poliziotto”, ha aggiunto il colonnello. Le truppe speciali della Forza Anti – Terrorismo (Cts) stanno cercando di rendere sicura i quartieri orientali conquistati nei giorni scorsi, inclusa quella di Al-Zhara, dove erano penetrate ieri. Le parti continuano a bersagliarsi con i cecchini in azione dai tetti degli edifici e con sporadici colpi di mortaio. Gli scontri piu’ intensi, riferisce la Bbc, si concentrano nella zona di al-Bakr.

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Nel mentre le immagini satellitari diffuse dal sito Stratfor mostrano una sorta di ‘Muro di Berlino’ eretto negli ultimi mesi dai jihadisti sunniti nella zona meridionale di Mosul. Barriere di cemento, detriti di case distrutti e usati come ostacoli per carri armati, terrapieni innalzati con terra di riporto bloccano le strade che portano al centro. Distrutti poi i principali edifici intorno all’aeroporto di Mosul, per rendere piu’ facile la difesa ai jihadisti di Isis contro l’avanzata delle truppe di Baghdad. Avanzata che sta progressivamente facendo aumentare il numero di quanti, riusciti a scapparea Isis, ingrossano le file degli sfollati anche se con numeri ancora gestibili se si pensa che in citta’ ci sono ancora 1,5 milioni di civili tra cui 600.000 minori.  Nelle ultime 48 ore 9.000 persone hanno raggiunto le strutture provvisorie realizzate dal governo iracheno portando il totale degli sfollati a 29.539 dal 17 ottobre.

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