Cultura e Spettacolo

“Una storia d’amore e di desiderio”, il film che ribalta i cliché

E’ stato il film di chiusura della Settimana della Critica a Cannes, ha avuto un grande successo in Francia, e dal 25 marzo arriva nei cinema italiani “Una storia d’amore e di desiderio” di Leyla Bouzid. Protagonista è un ragazzo di 18 anni di origine algerina, Ahmed, cresciuto in una banlieue parigina, che nelle aule della Sorbona incontra Farah, giovane tunisina vitale e appassionata, che si è appena trasferita in Francia. Entrambi seguono un corso sulla letteratura araba erotica e si confrontano, in maniera diversa, con l’innamoramento e il desiderio. Il film smantella moltissimi luoghi comuni, come quello secondo cui nella cultura araba il sesso è sempre stato un argomento tabù. La regista spiega: “Oggi ci sono molti giovani che rivendicano una cultura araba conservatrice e che prendono questo come pretesto per essere chiusi, mentre questo non fa parte della tradizione della cultura araba. Non c’è solo Le mille e una notte, c’è un corpus, una tradizione letteraria, e penso che sia molto importante ricordare tutto questo oggi. C’è un’amnesia totale su questo”.

Nel film è Ahmed, che è un uomo, francese, quello con più tabù. E’ un ragazzo in bilico fra due mondi, che vive in un quartiere in cui si sono radicalizzati alcuni aspetti culturali e religiosi, che ha una curiosità reale verso il mondo ma deve trovare la propria identità. In effetti man mano che scrivevo e preparavo il film mi sono resa conto che svelava molti cliché, per esempio sul rapporto uomo-donna, sul mondo arabo. Per me, per esempio, il fatto che Farah sia più molto forte di Ahmed, che sappia gestire il suo desiderio, è normale, perché lui è cresciuto in Francia, in fondo non conosce neanche così bene la propria cultura, A lui la letteratura dà una pulsione verso la vita e gli dà il coraggio di vivere”. Il film di Leyla Bouzid sovverte anche un altro cliché, culturale e cinematografico. “Uno dei punti di partenza del film era proprio l’idea di seguire la prima volta di un uomo, vedendo le cose dal suo punto di vista, e allo stesso tempo erotizzare il suo corpo, come si fa sempre con quello femminile. E’ lui questa volta l’oggetto del desiderio, filmato come qualcuno di desiderabile. Questo era importante perché manca moltissimo, anche in letteratura, il racconto della prima volta di un uomo”.

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