Venezia, alla 73esima Mostra del Cinema “Frantz” di François Ozon

Venezia, alla 73esima Mostra del Cinema “Frantz” di François Ozon
3 settembre 2016

In concorso alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia anche “Frantz”, sedicesima opera del regista francese François Ozon. Una storia d’amore, ambientata in Germania un anno dopo la fine della Prima guerra mondiale e basata su un’opera teatrale di Maurice Rostand, già proposta al cinema da Ernst Lubitsch con il titolo di “Broken Lullaby”. Secondo Ozon, il film di Lubitsch è magnifico ma da inquadrare nel contesto pacifista e idealista del primo dopoguerra. La regia è impeccabile ma è pur sempre il film di un cineasta americano di origine tedesca, che non sa che una seconda guerra mondiale si sta già profilando, e che vuole fare un film ottimista, di riconciliazione. Nel 1919 Anna si reca tutti i giorni alla tomba del suo fidanzato Frantz, caduto sul fronte francese.

Qui fa la sua comparsa un giovane francese, Adrien, che si proclama amico di Frantz e cerca di allacciare un rapporto con Anna e con la famiglia del ragazzo caduto al fronte. Ma dovrà confrontarsi con la diffidenza di un popolo ostile e con i fantasmi di un passato recente che non passa. Una vicenda universale basata su temi sempre attuali come il sospetto, il rimorso, l’elaborazione del lutto e un difficile perdono. Il film uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 22 settembre. “Il film possiede tematiche hanno molta risonanza con l’attualità”, sottolinea Ozon, “con la crisi che stiamo vivendo oggi dove si osserva la rinascita dei nazionalismi, politici che invocano il ripristino delle frontiere, la crisi delle identità nazionali, la paura dello straniero, e credo che sia importante per tutti capire il passato per cercare di evitare di commettere gli stessi errori. Anche se sappiamo che la Storia è tragica e spesso ci condanna a ripeterli”.

Leggi anche:
Eurovision, vince la Svizzera con Nemo, ma non la pace
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti