Su prescrizione muro contro muro M5s-Lega, palla a Conte e leader

Su prescrizione muro contro muro M5s-Lega, palla a Conte e leader
Giuseppe Conte
5 novembre 2018

Sull’allungamento dei tempi di prescrizione dei processi è muro contro muro tra Lega e M5s. Un vertice al ministero della Giustizia e la seduta congiunta delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera non hanno portato a una soluzione. “Siamo arrivati a un punto morto, la situazione si è incartata – sottolinea un deputato leghista -. A questo punto solo un intervento dei leader può sbloccarla”.
Leader che però in questo momento sono tutti all’estero: il premier Giuseppe Conte sta rientrando dall’Algeria, Matteo Salvini è in Ghana, Luigi Di Maio in Cina.

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Il nodo su cui tutto ruota è un emendamento dei Cinque stelle presentato dai relatori, con cui si intende in sostanza allungare i tempi di prescrizione. Un tema che la Lega si dice disponibile ad affrontare, ma solo con un disegno di legge apposito. Questa mattina il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha incontrato parlamentari pentastellati e leghisti e la presidente della commissione giustizia Giulia Sarti, per cercare di sbloccare la vicenda. Ma l’incontro è stato “interlocutorio”, secondo quanto si apprende da fonti di entrambi i partiti della maggioranza. “La riforma è nel contratto, manterremo il punto”, ha assicurato Conte da Algeri. Anche Di Maio considera la modifica della prescrizione “un punto fondamentale”, dicendosi “fiducioso che troveremo un accordo con la Lega”.

Ma la realtà è che le posizioni sono molto distanti. Ma per Salvini se è vero che la “riforma della giustizia, e anche della prescrizione, sono nel contratto di governo e diventeranno realtà” è anche vero che “l’importante è farle bene”, cioè con una legge apposita. Certo non ha contribuito a rasserenare il clima la mossa dei Cinque stelle. Oggi, nella seduta congiunta delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali, era atteso il giudizio sull’ammissibilità dell’emendamento che punta ad aumentare la prescrizione. L’emendamento, circa un’ora prima dell’inizio dei lavori, è stato però ritirato e ripresentato sostanzialmente uguale ma con l’aggiunta di inserire nel titolo “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione” la dizione “nonché in materia di prescrizione del reato”, proprio per aggirare le cause di inammissibilità.

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Un intervento che ha provocato la reazione pubblica delle opposizioni, anche con toni duri nei confronti della presidenza, ma anche l’irritazione della Lega, secondo cui “non è la soluzione, serve un ddl ad hoc”. La Sarti (M5s) ha avviato l’istruttoria sul nuovo emendamento e convocato per domani mattina alle 9.30 un ufficio di presidenza. Potrà dichiarare la proposta ammissibile o meno, o prendere tempo per un supplemento di istruttoria. Ma la partita vera si giocherà fuori dal Parlamento. “Serve un intervento superiore, a livello di leader – spiega un deputato leghista – noi siamo disponibili a ritirare i nostri emendamenti e a trovare un accordo, ma il nodo è quello della prescrizione”. La palla, dunque, passa a Conte, Di Maio e Salvini. askanews

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