Voucher e appalti, la legge è in vigore. Cronistoria di una riforma che ha diviso il Paese

Voucher e appalti, la legge è in vigore. Cronistoria di una riforma che ha diviso il Paese
17 marzo 2017

La Gazzetta Ufficiale odierna pubblica il decreto legge che abolisce il lavoro accessorio e modifica le disposizioni sulla responsabilita’ solidale in materia di appalti. Dunque, il decreto legge e’ gia’ in vigore.  In mattinata, si è registrato il via libera del Consiglio dei Ministri al relativo decreto. Il testo  che abolisce integralmente i voucher. Il testo ricalca quello approvato nella serata di ieri dalla Commissione Lavoro della Camera. In dettaglio, sui voucher il decreto legge abroga gli articoli 48, 49 e 50 del decreto legislativo 81 del 2015 (lavoro accessorio). I voucher potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017.  Sulla responsabilita’ solidale in materia di appalti viene modificato l’articolo 29, comma 2, del decreto legislativo 276 del 2003.

I VOUCHER I voucher fanno la loro comparsa nella legislazione italiana nel 2003 con la riforma Biagi. I buoni lavoro potranno essere utilizzati per il pagamento delle prestazioni occasionali di tipo accessorio. All’epoca il ministro del Lavoro era Roberto Maroni (secondo governo Berlusconi). Nel 2008, con il secondo governo Prodi (ministro Cesare Damiano), c’è la prima applicazione limitata all’agricoltura. I buoni lavoro entrano pienamente in vigore nello stesso anno con il ministro Maurizio Sacconi (quarto governo Berlusconi). Nel 2012, con il governo Monti (ministro Elsa Fornero), i voucher vengono estesi a tutti i settori. Il limite massimo è di 5.000 euro l’anno per il singolo lavoratore e un massimo di 2.000 euro percepiti da un singolo datore di lavoro. Da questo momento si assiste al boom di questo strumento.

Leggi anche:
Europarlamento approva revisione Politica agricola comune

Nel 2013 (governo Letta, ministro Enrico Giovannini) viene cancellato il requisito secondo il quale le mansioni pagate con i voucher devono essere di natura meramente occasionale. Nel 2015 (governo Renzi, ministro Giuliano Poletti) il Jobs act introduce tre cambiamenti e le prime due strette: estensione del massimale annuale pagabile con i buoni lavoro a 7.000 euro, ma resta il limite di 2.000 euro per il singolo datore di lavoro; divieto di utilizzo negli appalti; nella previsione dell’obbligo da parte del datore di lavoro si deve dichiarare in anticipo (almeno 60 minuti prima dall’inizio) non solo chi sia il lavoratore interessato, ma anche il luogo, il giorno e l’ora di inizio e di fine della prestazione. Il 23 settembre 2016 viene infine introdotta la tracciabilità con un decreto attuativo del Jobs act (governo Renzi, ministro Giuliano Poletti). Inizia a frenare la corsa all’utilizzo dei buoni lavoro. Il 19 dicembre è annunciata la possibilità di ridefinire il confine dell’uso dei voucher. Nel frattempo, Paolo Gentiloni è diventato presidente del consiglio, mentre il ministro è sempre Poletti.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti