Italicum, passa linea Renzi e il Pd si spacca. Il centrodestra ritrova l’unità
CAMERA DEPUTATI Via libera alla sola mozione di maggioranza. Bocciate, invece, le mozioni delle opposizioni (M5S, Sinistra italiana e centrodestra).

Si decida, ammetta che ha fatto un errore, si apra un confronto vero”. Anche perche’, aggiunge l’ex segretario, “a tutto c’e’ un limite e voglio ricordare che le volpi finiscono in pellicceria…”. Insomma, qualsiasi tentativo di evitare nuove divisioni, come l’appello rivolto dal capogruppo Rosato durante l’assemblea dei deputati, cade nel vuoto: “Oggi questa mozione, pur riconoscendo finalmente la non intangibilita’ dell’Italicum, non credo ci faccia fare concreti passi avanti. Occorre una nuova legge elettorale pienamente coerente con la forma di governo parlamentare”, taglia corto Roberto Speranza. E la minoranza dem conferma che non votera’ la mozione. Alla fine in 42 nel Pd non votano il testo della maggioranza: per i vertici dem sono solo 24 “i non voti per ragioni politiche”. Un conteggio che non trova assolutamente d’accordo la minoranza interna: I parlamentari della minoranza sono una quarantina, e quelli che non hanno partecipato al voto sono 32, tra non partecipanti al voto e in missione. In sette hanno, invece, partecipato con voto favorevole. Nessuno ha mai parlato di vincolo di appartenenza di gruppo alla mozione e troviamo stucchevole che i vertici del gruppo si siano precipitati a dare numeri sbagliati, oltre che faziosi”, e’ la replica della minoranza. Delle divisioni interne al Pd ‘approfitta’ il Movimento 5 Stelle, che va all’attacco: i dem “sono ipocriti senza pudore”, e’ l’affondo di Alessandro Di Battista. “La maggioranza presenta una mozione di sfiducia a Renzi che sull’Italicum aveva posto la fiducia. Infatti, a meno che due piu’ due non faccia cinque, se il Governo ha chiesto e ottenuto il voto sulla propria esistenza sull’Italicum, dire ora che la maggioranza si impegna a modificarlo significa sfiduciare il Governo”, chiosa Danilo Toninelli.
