Baccei ai Comuni: vi anticipiamo 115 milioni dal fondo pensioni. Ma la Lantieri lo gela: “Cautela”

di Giuseppe Novelli

E’ scontro nel governo sul fondo pensioni per i Comuni. Tutto nasce dalla proposta dell’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, lanciata davanti a una platea di oltre 150 sindaci a Palazzo dei Normanni e che prevede il prelievo di 115 milioni circa dal fondo pensioni da destinare agli enti locali a titolo di anticipazione di cassa per sbloccare le attivita’ nel 2016. L’anno seguente si attendera’ l’esito della delibera del Cipe, mentre dal 2018 in poi gli investimenti per i comuni siciliani troveranno copertura finanziaria nei fondi disponibili dalla soluzione della trattativa con lo Stato e la modifica dello Statuto. Somme che i Comuni restituiranno a rate con la garanzia della Regione. “Si tratta di un prestito ottenuto dal fondo pensioni regionale – spiega Baccei – con i quali potremo ottenere i 115 milioni per i comuni e i 30 milioni che andranno invece alle province”. Ai sindaci che hanno contestato i ritardi e le procedure di finanziamento dei fondi Pac Baccei ha risposto: “Lascerei aperta la misura dei Pac, poiche’ ci siamo portati avanti con il lavoro e sarebbe un peccato rinunciarvi”.  A stoppare Baccei pensa la collega Luisa Lantieri. “Cautela sull’uso del fondo pensioni della Regione per finanziare i comuni siciliani con anticipazioni di cassa – tuona l’assessore alle Autonomie locali -. Non possiamo pensare di toccare il fondo pensioni, che contiene i versamenti negli anni dei dipendenti e costituiscono un diritto acquisito, senza prevedere i rischi che verrebbero dal fatto che molti comuni sono in dissesto e altri potrebbero arrivarvi, e non potrebbero restituire i fondi”. Secondo Lantieri “e’ indispensabile un accordo preventivo con Roma su questa norma, altrimenti non credo sia applicabile”.

La misura e’ stata approvata dal presidente dell’Anci Leoluca Orlando che rivolgendosi al “proconsole” Baccei, ha chiesto un incontro al ministero a Roma con i sindaci siciliani per programmare un piano di rientro dei debiti dei comuni tramite l’intervento della cassa depositi e prestiti. “Un altro colpo mortale, i tagli indiscriminati per i Comuni contenuti nella finanziaria regionale”, ha tuonato Orlando. La botta gli enti locali l’hanno avuta. Basti pensare che dai 900 milioni di euro di finanziamenti nel 2009 si è passati a 340 milioni del 2016. “E’ in atto – ha concluso Orlando – una progressiva demolizione del tessuto democratico che parte dai corpi intermedi, la subiscono le associazioni, i sindacati e anche i comuni che sono il corpo intermedio per eccellenza”.

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