Papa Francesco: convalescenza stazionaria ma con timidi segnali di miglioramento

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Papa Francesco

La situazione clinica di Papa Francesco, attualmente in convalescenza a Casa Santa Marta in Vaticano, continua a essere monitorata attentamente. Secondo quanto comunicato dalla Sala stampa della Santa Sede, il quadro clinico del pontefice resta “stazionario”, confermato anche dalle recenti analisi del sangue che hanno evidenziato valori nella norma. Nonostante la stabilità generale, si registrano lievi miglioramenti, in particolare nell’uso della voce e nei progressi legati alla fisioterapia respiratoria e farmacologica.

Una routine tra terapie e lavoro

Il Santo Padre sta affrontando questa fase delicata con grande serenità, alternando sessioni di fisioterapia a momenti dedicati al lavoro. Seduto alla sua scrivania, Francesco continua a dedicarsi alle sue attività quotidiane, dimostrando una costante dedizione nonostante le limitazioni imposte dalla convalescenza. La terapia prevede l’utilizzo di ossigeno tramite cannule nasali durante il giorno, mentre l’ossigenoterapia ad alti flussi è concentrata prevalentemente nelle ore notturne e per brevi periodi durante il giorno. In alcuni momenti, il Papa riesce anche a fare a meno del supporto ossigenatorio, segno di un graduale recupero delle funzionalità respiratorie.

Nei giorni scorsi, il Pontefice si è sottoposto a una radiografia per valutare il quadro infettivo-polmonare complessivo, ulteriore passo nel percorso diagnostico e terapeutico. I medici curanti, provenienti sia dal Policlinico Gemelli di Roma che dalla Direzione sanità e igiene del Vaticano, continuano a seguirlo con attenzione, assicurandosi che rispetti le prescrizioni mediche. Non è escluso che, in futuro, possa tornare al Gemelli per ulteriori accertamenti più specifici, ma al momento questa eventualità non è all’ordine del giorno.

Un umore sereno e tanta vicinanza

Nonostante la malattia, Papa Francesco mantiene un umore positivo e si dice profondamente toccato dagli attestati di vicinanza e dall’affetto ricevuti da fedeli e persone di tutto il mondo. Questo sostegno morale rappresenta un ulteriore incoraggiamento per il suo percorso di guarigione. Tra i numerosi messaggi di solidarietà, emerge la gratitudine del Santo Padre per chi lo accompagna spiritualmente in questo momento di fragilità.

Impegni futuri: incertezza sulle celebrazioni pasquali

Resta ancora incerto se Papa Francesco sarà in grado di presenziare alle celebrazioni pasquali, culminate tradizionalmente con la Benedizione “Urbi et Orbi” dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro. Mancando circa un mese alla domenica di Pasqua, è stato precisato che è “ancora prematuro” fare previsioni. Tuttavia, è emerso che ci sono già state riflessioni su come gestire l’evento qualora il Pontefice non fosse in grado di partecipare completamente.

Per quanto riguarda la prossima settimana, mons. Rino Fisichella celebrerà la Messa per il Giubileo degli Ammalati nella Basilica di San Pietro, leggendo l’omelia preparata personalmente da Papa Francesco. Inoltre, venerdì prossimo potrebbero arrivare aggiornamenti sulla modalità di svolgimento della preghiera dell’Angelus domenicale.

Nomine e attività pastorali

Nonostante la convalescenza, Francesco continua a dedicarsi ai suoi impegni pastorali. Oggi ha proceduto ad alcune nomine significative: ha nominato mons. Yohane Suzgo Nyirenda nuovo Vescovo della Diocesi di Mzuzu (Malawi), succedendo a mons. John Alphonsus Ryan, che ha presentato la rinuncia; ha designato il cardinale Fabio Baggio come Membro dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; ha scelto il cardinale Mario Grech come Inviato Speciale per la cerimonia di chiusura del IV centenario dell’assegnazione del titolo di “Consolatrice degli Afflitti” alla Beata Vergine Maria, che si terrà in Lussemburgo. Queste decisioni testimoniano come il Papa, pur vivendo un periodo di fragilità fisica, continui a guidare la Chiesa con determinazione e lungimiranza.

Un recupero graduale sotto la protezione di Santa Marta

La convalescenza protetta a Casa Santa Marta rappresenta un ambiente ideale per favorire il recupero del Pontefice, permettendogli di conciliare riposo, cure mediche e impegno spirituale. Sebbene la strada verso una piena guarigione sia ancora lunga, i segnali di miglioramento – seppur modesti – lasciano ben sperare. La preghiera e l’affetto di milioni di persone accompagnano Papa Francesco in questo momento di prova, auspicando un ritorno alla piena salute per continuare a guidare la Chiesa Cattolica con la sua consueta saggezza e compassione.

La figura di Papa Francesco, simbolo di forza e resilienza, continua a ispirare credenti e non credenti in tutto il mondo. La sua capacità di affrontare la malattia con dignità e spirito di servizio è un messaggio universale di speranza e fede, che trascende ogni confine religioso.