BASTOSTA CICLISTI: ufficiale, da Agosto se sgarri in strada ti tolgono i punti… della patente I Salvini approva la manovra

Stretta per i ciclisti (pexels) - IlFogliettone.it

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In bicicletta sì, ma non fuori dal Codice: la bici non salva dalla multa esistono delle regole anche per le due ruote

Muoversi in bicicletta nelle città italiane è spesso un atto di coraggio. Il traffico congestionato, l’assenza di corsie dedicate e la disattenzione generale degli automobilisti rendono il tragitto di molti ciclisti una vera sfida quotidiana. Nonostante i progressi sul fronte delle piste ciclabili, la sicurezza di chi sceglie la bici resta fragile. Eppure, la bicicletta rappresenta un mezzo di trasporto economico, ecologico e accessibile a tutti, privo dell’obbligo di patente e carburante.

Anche chi si muove su due ruote senza motore è tenuto a rispettare le regole del Codice della Strada. Il fatto che la bici non necessiti di immatricolazione o di abilitazione alla guida non significa che il ciclista possa ignorare semafori, precedenze o sensi di marcia. Le infrazioni sono sanzionabili come per ogni altro veicolo, e le autorità possono emettere multe in caso di comportamenti scorretti. Tuttavia, un caso accaduto a Livorno ha messo in discussione i confini tra semplice sanzione amministrativa e conseguenze accessorie per i ciclisti patentati.

Protagonista della vicenda è Francesco Romano, 59 anni, fermato dalle forze dell’ordine per non aver dato la precedenza a un’automobile mentre scendeva in bici dalla zona di Castellaccio. Per lui è scattata una multa da 167 euro, regolarmente pagata. Fin qui nulla di anomalo. Ma ciò che ha fatto discutere è stata la contemporanea decurtazione di cinque punti dalla patente, un provvedimento che ha lasciato perplesso lo stesso sanzionato, il quale ha raccontato tutto pubblicamente, sollevando una valanga di commenti e dubbi.

Secondo quanto accaduto, il solo possesso della patente ha fatto scattare la penalizzazione anche se l’infrazione è stata commessa in bicicletta. Un aspetto che ha aperto un dibattito più ampio sulla validità e legittimità di simili sanzioni accessorie. L’idea che un documento collegato alla guida di veicoli a motore possa essere intaccato da un comportamento scorretto su un mezzo che non ne richiede l’utilizzo appare, almeno a prima vista, un controsenso.

Decurtazione dei punti: una forzatura normativa?

Il principio secondo cui un cittadino patentato dovrebbe conoscere meglio il Codice della Strada è teoricamente corretto, ma non può costituire da solo un fondamento giuridico per togliere punti dalla patente se l’infrazione è commessa su un mezzo non soggetto a patente. Come ha fatto notare lo stesso Romano, la questione non era tanto legata alla perdita dei punti – ne possedeva trenta – quanto al principio. Molti, sui social, hanno ironizzato sulla vicenda, sottolineando l’assurdità dell’episodio con sarcasmo e battute.

Dopo la contestazione dell’interessato, la decurtazione dei punti è stata annullata. Romano ha quindi pagato la sanzione economica, ma ha mantenuto intatto il suo saldo punti. L’autorità ha riconosciuto l’eccesso nel provvedimento, confermando che il Codice della Strada non prevede simili decurtazioni in caso di infrazioni commesse con mezzi non soggetti a licenza di guida. Una precisazione importante, che contribuisce a fare chiarezza in un ambito spesso ambiguo.

Stretta per i ciclisti (pexels) – IlFogliettone.it

Ciclisti tra regole e percezioni sbagliate

La vicenda ha anche riportato al centro l’atteggiamento di molti ciclisti nei confronti delle regole. Talvolta, la percezione di essere “al di fuori” del sistema normativo porta ad atteggiamenti disinvolti o poco attenti. È fondamentale invece che anche chi utilizza la bicicletta abbia ben presente le regole di comportamento su strada, non solo per evitare sanzioni, ma soprattutto per la propria sicurezza e quella degli altri.

L’episodio di Livorno ha il merito di aver acceso un faro su un tema spesso trascurato: la coesistenza tra mezzi diversi e l’universalità delle regole stradali. Anche se la bicicletta è considerata un mezzo semplice, la sua presenza nello spazio urbano richiede attenzione, disciplina e consapevolezza. E forse, oltre la multa, questa è la lezione più utile che il caso di Francesco Romano può lasciare.