Universiadi 2024: grave infortunio per il ginnasta Bonicelli, analisi dell’incidente agli anelli
Il 23enne lombardo ricoverato in terapia intensiva a Essen dopo l’esecuzione del ‘triplo raccolto’. Protocolli di sicurezza sotto esame, squadra ritirata dalle competizioni.

Un triplo raccolto agli anelli che doveva essere routine si è trasformato in un incubo. Lorenzo Bonicelli, 23 anni, ginnasta di Abbadia Lariana, giace ora nel reparto di terapia intensiva del Policlinico universitario di Essen, dopo un volo che ha gelato il sangue a quanti erano presenti alla Halle 3 della Messe tedesca.
Il cronometro delle 32esime Universiadi estive scandiva la terza rotazione del concorso a squadre quando il mondo di “Bonni” – come lo chiamano i compagni – si è capovolto in una manciata di secondi. Era martedì sera, la squadra azzurra aveva appena completato corpo libero e cavallo con maniglie.
La trappola mortale
Agli anelli, primo a salire in pedana, proprio lui: il capitano della Ghislanzoni GAL, lo studente di Economia dell’Università Mercatorum su cui la Federazione aveva costruito parte del percorso verso Los Angeles 2028. L’uscita dall’attrezzo, un elemento che Bonicelli padroneggia da anni anche in allenamento, si è trasformata in una trappola mortale. Il silenzio irreale che ha avvolto il padiglione, poi la corsa disperata dei medici, il trasferimento d’urgenza all’UniversitaetsKlinikum di via Hufeland, a pochi minuti dalla sede di gara. Una vicinanza che, forse, ha fatto la differenza tra la vita e la morte. Lo staff tecnico italiano, devastato emotivamente, ha preso l’unica decisione possibile: ritiro immediato dalla competizione.
La famiglia di Lorenzo
Riccardo Villa e Niccolò Vannucchi, compagni di squadra e testimoni impotenti della tragedia, hanno visto sfumare in un attimo non solo le medaglie, ma la serenità di una generazione che punta alle Olimpiadi americane. Le ore successive sono state un susseguirsi di bollettini medici, voli dall’Italia, riunioni d’emergenza. La famiglia di Lorenzo ha raggiunto la Germania, così come l’allenatore Paolo Quarto e il presidente della società Paolo Gilardoni. “Lorenzo è un ragazzo serio con una grande empatia verso gli altri”, ha dichiarato quest’ultimo con la voce spezzata dall’emozione, “è una persona che ti contagia, un grandissimo lavoratore, talentuoso e intelligente. È il capitano del nostro club: non vediamo l’ora di riabbracciarlo”.
“Segnali positivi”
Il presidente della Federazione Ginnastica Andrea Facci si è messo in viaggio verso Essen, mantenendo i contatti con i vertici istituzionali. Dal ministro Andrea Abodi al presidente del Coni Luciano Buonfiglio, fino ai massimi dirigenti della ginnastica mondiale, tutti si sono stretti attorno alla famiglia Bonicelli e al movimento azzurro. Mercoledì è arrivata la notizia che tutti aspettavano: Lorenzo è stato risvegliato dal coma farmacologico e ha dato “segnali positivi”. Condizioni stazionarie, non in pericolo di vita. Parole che suonano come una liberazione dopo ore di angoscia, ma che non cancellano l’amarezza per un sogno olimpico improvvisamente sospeso.
La sicurezza nella ginnastica
Andrea Ferretti, presidente della commissione medica federale e direttore dell’Istituto di Medicina dello Sport del Coni, sta coordinando il delicato percorso del rientro in Italia, mentre i compagni di squadra hanno potuto salutare il loro capitano, trovandolo vigile e combattivo come sempre. L’incidente di Essen riaccende inevitabilmente il dibattito sulla sicurezza nella ginnastica artistica, disciplina dove il confine tra perfezione tecnica e rischio fisico è sottilissimo. In un mondo sportivo che esalta sempre di più la spettacolarità degli elementi acrobatici, resta da chiedersi se i protocolli di sicurezza siano davvero al passo con l’evoluzione atletica degli ultimi anni. Lorenzo Bonicelli, con la sua forza e determinazione, sarà chiamato a dare una risposta non solo medica, ma esistenziale a questa domanda. Il suo triplo raccolto, per ora, resta sospeso nel vuoto.
