Coro di protesta: ragazzi ebrei cacciati da aereo spagnolo dopo aver cantato in ebraico

Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha chiamato l’amministratore delegato di Vueling, Carolina Martinoli, per chiedere spiegazioni sull’episodio in cui circa 50 adolescenti ebrei francesi, di età tra 10 e 15 anni, sono stati fatti scendere da un volo Vueling in partenza da Valencia verso Parigi, a causa di un comportamento considerato dalla compagnia “molto aggressivo” e indicato come “rischio per la sicurezza”.

Secondo la compagnia aerea spagnola, la richiesta di far scendere i ragazzi è stata motivata da motivi di sicurezza: essi avrebbero ripetutamente disturbato la dimostrazione di sicurezza pre-volo, ignorato i richiami dell’equipaggio, manipolato materiali di emergenza e creato un trambusto tale che il pilota è uscito dalla cabina per verificare la situazione, poi ha richiesto l’intervento della Guardia Civil. La compagnia ha categoricamente negato ogni accusa di antisemitismo e discriminazione religiosa, affermando che la decisione non c’entra con la loro identità religiosa, ma con il comportamento inadeguato dei passeggeri.

Dal lato delle famiglie e delle associazioni ebraiche, invece, si parla di un chiaro atto antisemita. I genitori sostengono che i ragazzi sono stati fatti scendere perché cantavano canzoni in ebraico a bordo. Il ministro israeliano per la Diaspora e la Lotta all’Antisemitismo, Amichai Chikli, ha definito l’episodio “uno dei più gravi atti antisemiti recenti”, sottolineando che il gruppo era composto da giovani ebrei francesi cantando in ebraico. L’ambasciata israeliana in Spagna ha annunciato di essere in contatto con le autorità e di seguire la situazione per fornire assistenza.

La Federazione delle comunità ebraiche spagnole (FCJE) ha chiesto un chiarimento trasparente da parte di Vueling, richiedendo spiegazioni dettagliate e prove documentali sulle motivazioni dell’episodio, soprattutto se riconducibili a discriminazioni di natura religiosa.

In sintesi, l’episodio ha causato grande indignazione internazionale. Da una parte Vueling sostiene la versione basata sulla sicurezza e il comportamento degli adolescenti; dall’altra le famiglie e le autorità israeliane denunciano un atto antisemita legato al canto in ebraico e alla loro origine. La compagnia ha aperto un’indagine interna e si è impegnata a condividere i risultati con le autorità francesi e spagnole, mentre la Francia richiede spiegazioni ufficiali.

Inoltre, un’accompagnatrice di 21 anni è stata arrestata dalla Guardia Civil per non aver rispettato gli ordini a bordo, e la situazione dei ragazzi è stata oggetto di assistenza da parte di associazioni ebraiche locali. Il caso rimane sotto osservazione mentre si attendono i risultati dell’indagine interna di Vueling e le eventuali azioni legali o diplomatiche successive.