Meloni replica a Landini: “Cortigiana”-gate infiamma la scena politica
Giorgia Meloni e Maurizio Landini
“Cortigiana”. Una parola lanciata in tv dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini, destinata a scatenare un putiferio politico e a finire al centro di un’ondata di solidarietà bipartisan verso il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha risposto per le rime sui social pubblicando la definizione del vocabolario. In poche ore, da Palazzo Chigi agli studi televisivi, l’Italia si è spaccata tra chi chiede le scuse del leader sindacale e chi denuncia un linguaggio sessista che “offende tutte le donne”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso
Durante una trasmissione televisiva, Landini ha attaccato la politica estera di Meloni, paragonandola a una “cortigiana di Trump”. Un’uscita che ha immediatamente sollevato un coro di indignazione. La prima a reagire è stata la stessa premier, che su Facebook ha condiviso la definizione di “cortigiana” (“donna di facili costumi, eufemismo per prostituta”) e ha scritto: “Ecco un’altra diapositiva della sinistra che ci ha fatto la morale per decenni”. Pochi minuti dopo, la nota è diventata virale.
La solidarietà trasversale: da Tajani a Bonetti
Non è passata nemmeno un’ora che da ogni parte dello schieramento politico sono arrivate condanne e messaggi di vicinanza. Il vicepremier Antonio Tajani ha definito le parole di Landini “volgari e sessiste”, mentre la presidente di Azione Elena Bonetti ha parlato di “offesa a tutte le donne”. Anche la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, ha chiesto “scuse pubbliche” e ha invitato “a superare le barriere culturali che ostacolano la presenza femminile nella politica”.
La sinistra nel mirino: “Ipocrisia da censura”
A colpire è soprattutto la carica di ipocrisia denunciata dal centro-destra. “Se le parti fossero state rovesciate, il Pd avrebbe chiesto le dimissioni immediate”, ha tuonato Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati. Mariastella Gelmini ha sfidato la segretaria dem Elly Schlein: “Avrà il coraggio di censurare Landini?”. E il capogruppo di FdI Galeazzo Bignami ha aggiunto: “Ogni volta che pensiamo la sinistra abbia toccato il fondo, scopriamo un baratro più profondo”.
Landini isolato: nessuna retromarcia per ora
Al momento il segretario Cgil non ha ritirato le sue dichiarazioni né si è scusato. Fonti interne al sindacato parlano di “clima tesissimo” e temono un danno d’immagine difficile da riparare. Intanto, nei gruppi WhatsApp dei parlamentari si moltiplicano le iniziative per chiedere un’interrogazione parlamentare o un’audizione di Landini in commissione.
Per molti osservatori, il caso ha aperto un fronte più ampio: quello del linguaggio politico e dei suoi limiti. “Le parole pesano – ha sottolineato Mara Carfagna – e usare stereotipi di sottomissione è maschilismo puro”. L’accusa è di aver superato il confine tra critica e insulto personale, trasformando il dibattito pubblico in un’arena dove le donne sono ancora bersaglio facile.
