Audio illecito, Boccia indagata: sequestro per la conversazione privata di Sangiuliano
I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno rimosso la registrazione dai profili social, su ordine del gip di Roma. L’inchiesta sulla presunta interferenza nella vita privata dell’ex ministro vede coinvolto anche un collega.
Maria Rosaria Boccia
Maria Rosaria Boccia è sotto indagine a Roma per presunte interferenze illecite nella vita privata dell’ex ministro dei Beni culturali Gennaro Sangiuliano. Il gip ha disposto oggi, giovedì 30 ottobre, il sequestro preventivo di un file audio relativo a una conversazione tra Sangiuliano e la moglie, rimosso dai profili social di Boccia e da una testata campana online. L’operazione è stata svolta dai carabinieri del nucleo investigativo della Capitale, nell’ambito di un’inchiesta aperta dopo l’esposto dell’ex ministro. Boccia è indagata insieme a un giornalista della testata Anteprima24 per fatti risalenti ad agosto.
Il filo dell’inchiesta e le accuse a Boccia
Il 9 febbraio è stata fissata l’udienza preliminare per Boccia, sotto accusa per stalking aggravato, lesioni, interferenze nella vita privata, diffamazione e false dichiarazioni nel curriculum riguardo all’organizzazione di eventi. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dalle pm Giulia Guccione e Barbara Trotta. Ricordiamo che già un anno fa Boccia fu perquisita e le furono sequestrati telefoni e materiale informatico.
Sequestro di messaggi e audio dai carabinieri
Nei giorni scorsi, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno sequestrato chat e registrazioni inviate da Sangiuliano a Boccia. La vicenda nasce da un’intervista rilasciata dall’imprenditrice in cui audio di Sangiuliano sarebbero stati diffusi su un quotidiano online. In questo contesto i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio per Boccia. Anche il giornalista Carlo Tarallo di Anteprima24 ha ricevuto un avviso di garanzia per presunta acquisizione e diffusione illecita dell’audio telefonico.
La difesa del giornalista e le accuse di intimidazione
Carlo Tarallo respinge le accuse, sottolineando che l’audio contestato è tratto da un servizio televisivo di Report andato in onda l’anno scorso e che lui non ha mai posseduto il frammento diffuso. Dalla redazione di Anteprima24 arriva una dura presa di posizione, definendo la denuncia “un’intimidazione nei confronti della stampa libera” e criticando l’ex ministro per aver scaricato sui giornalisti la responsabilità delle sue vicende che ne hanno causato le dimissioni.
