di Giuseppe Novelli
Scontro sui numeri (e sulle interpretazioni dei dati), ma soprattutto un primo avvio delle richieste dei partiti in vista dell’inizio dei lavori per la legge di Stabilità. I dati diffusi dall’Istat (Pil rivisto al rialzo, occupazione in crescita e disoccupazione in calo) fanno esultare governo e maggioranza, a partire dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che in un videomessaggio definisce settembre “il mese della ripartenza”. I vicesegretari del Pd, Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, sottolineano che l’azione dell’esecutivo “sta producendo risultati concreti e positivi”, mentre Valentina Castaldini, portavoce Nuovo centrodestra, rivendica che “il governo fa. Tutto questo grazie a Ncd”. L’opposizione, a partire da Forza Italia, invita il governo a evitare il “trionfalismo”. “L’effetto Jobs act continua ad essere impercettibile, se non per la trasformazione dell’occupazione”, attacca Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Critiche anche da sinistra, con il presidente dei deputati Sel, Arturo Scotto, che parla di “cifre da prefisso telefonico” per la crescita. Al di là di commenti positivi o negativi sui dati, il trend rilevato dall’Istat comporta un primo “posizionamento” delle forze politiche in vista della legge di Stabilità. Nel Pd, Serracchiani e Guerini mandano un messaggio alla minoranza Dem, sottolineando che “le riforme sono una componente fondamentale per dare credibilità e competitività all’Italia”, mentre il presidente della commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria, Giacomo Portas, invita ad andare avanti “sulla via dell’abbattimento del cuneo fiscale”.
E se Lia Quartapelle ricorda il programma di riduzione delle tasse da 50 miliardi annunciato da Renzi, Cesare Damiano, presidente della commissione lavoro della Camera, chiede di “rendere strutturali gli incentivi del contratto a tutele crescenti”. Gli alleati di Ncd rilanciano la necessità di sostenere la famiglia ma anche, con la vicecapogruppo Dorina Bianchi, “a fornire ulteriori mezzi alle imprese che assumono in particolare nel Sud del Paese”. Sempre nel Nuovo centrodestra Maurizio Sacconi, presidente della commissione lavoro del Senato, invita a consolidare gli effetti del Jobs Act “facendo bene i quattro decreti delegati mancanti con particolare attenzione alla semplificazione. Deve essere vera, senza blocchi ideologici sulle tecnologie di controllo o sulla salute e sicurezza”. Da Scelta civica, Stefano Quintarelli, presidente del comitato di indirizzo dell’Agenzia per l’Italia digitale del Consiglio dei Ministri, ha presentato una pdl contro l’elusione fiscale su Internet e indica questa strada per ottenere le risorse utili per intervenire sull’economia: “Nei ragionamenti sulle possibili coperture dei tagli di tasse, ha senso concentrarsi sulla possibilità di fare più deficit quando emergono dati per cui, ad esempio, la sola Google in 13 anni di presenza in Italia, avrebbe pagato al fisco italiano la miseria di 12 milioni di euro?”.
La riduzione delle tasse è la priorità indicata dal centrodestra con la vice presidente della commissione lavoro Renata Polverini (Fi) che chiede “misure efficaci a cominciare da una riforma fiscale che intervenga sul costo del lavoro, dalla ripresa di un confronto sulla politica industriale e da una nuova politica infrastrutturale”. Per Mara Carfagna occorre “colmare il gap tra Nord e Sud” anche con un “piano di tassazione differenziata”. Anche i Conservatori e riformisti rilanciano la proposta di “un taglio-choc immediato di 40 miliardi” per far ripartire l’economia. Tante richieste, quasi un “assaggio” del classico assalto alla diligenza, ma una strada ancora stretta per il governo, che vuole archiviare in fretta il capitolo della riforma del Senato per concentrarsi sulla legge di Stabilità e, soprattutto, per presentarsi in Europa con un risultato raggiunto e ottenere maggiore flessibilità nella politica economica.