Alta tensione tra Usa e Russia: Trump schiera due sottomarini nucleari
Il presidente americano reagisce alle minacce verbali dell’ex presidente russo Medvedev con una mossa militare. Il confronto si sposta dai social alle strategie di deterrenza.
Donald Trump e Dmitry Medvedev
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il dispiegamento di due sottomarini nucleari “nelle regioni appropriate” in risposta alle dichiarazioni ritenute “altamente provocatorie” dell’ex presidente russo Dmitry Medvedev, oggi vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa. L’annuncio, diffuso tramite il social Truth, segna un nuovo picco di tensione tra Washington e Mosca.
“Le parole sono molto importanti e spesso possono portare a conseguenze indesiderate, spero che questo non sia uno di quei casi”, ha scritto Trump, sottolineando la gravità del linguaggio utilizzato da Medvedev.
Un botta e risposta dai toni accesi
Lo scontro verbale tra i due leader è iniziato lunedì, quando Medvedev ha definito gli ultimatum di Trump per un cessate il fuoco in Ucraina come “una minaccia e un passo verso la guerra” tra Stati Uniti e Russia. La replica del presidente americano non si è fatta attendere: ha accusato Medvedev di “entrare in un territorio molto pericoloso” e lo ha definito “un ex presidente fallito”.
Trump ha inoltre criticato le relazioni economiche tra Russia, India e Stati Uniti, affermando che “Russia e USA non fanno quasi nessun affare insieme” e che “i dazi indiani sono tra i più alti al mondo”.
La risposta russa e il riferimento alla “mano morta”
Medvedev ha controreplicato su Telegram, sostenendo che “se alcune parole dell’ex presidente russo provocano una reazione così nervosa in un presidente degli USA così temibile, significa che la Russia ha ragione su tutto”. Ha poi evocato la “mano morta”, il sistema sovietico semi-automatico capace di lanciare missili nucleari in caso di attacco decapitante alla leadership russa.
Il riferimento, carico di simbolismo e inquietudine, ha alimentato ulteriormente il clima di tensione, già compromesso dalle difficoltà nei negoziati di pace tra Mosca e Kiev.
