Archiviato il caso Sangiuliano: assolto dalle accuse di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio
Gennaro Salgiuliano
Il Tribunale dei Ministri ha deciso di archiviare le accuse di peculato e rivelazione del segreto d’ufficio a carico dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Questa decisione mette la parola fine a un capitolo tormentato e controverso, legato alla mancata nomina di Maria Rosaria Boccia come consulente del Ministero della Cultura. L’esito dell’inchiesta rappresenta un importante sollievo per Sangiuliano, che ha sempre respinto con fermezza le accuse mosse nei suoi confronti.
Le accuse e il contesto
L’inchiesta aveva preso avvio da presunte irregolarità relative ai viaggi effettuati da Maria Rosaria Boccia, imprenditrice di Pompei, insieme all’allora ministro. Secondo l’accusa di peculato, tali spostamenti sarebbero stati finanziati con fondi pubblici. Tuttavia, Sangiuliano ha ripetutamente ribadito che nessun euro pubblico è mai stato utilizzato in favore di Boccia.
Anche l’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio nasceva dalla partecipazione di Boccia a riunioni organizzative in vista del G7, circostanza che i magistrati hanno ora definitivamente archiviato dopo una serie di approfonditi accertamenti. Va sottolineato che questa inchiesta è distinta da quella relativa alle accuse di stalking contro Maria Rosaria Boccia, che rimane oggetto di un procedimento separato.
La decisione del Tribunale dei ministri
I magistrati romani, dopo aver condotto indagini approfondite, hanno sollecitato l’archiviazione delle accuse, ritenendo che non vi fossero elementi sufficienti a sostenere il processo. Il Tribunale dei Ministri ha quindi accolto la richiesta, chiudendo definitivamente il caso.
Per Gennaro Sangiuliano, si tratta di una vittoria personale ma anche istituzionale. Le dimissioni dall’incarico di ministro della Cultura, avvenute nel corso dell’inchiesta, erano state un momento difficile per lui e per il governo. Oggi, l’archiviazione rappresenta una conferma della sua integrità e correttezza nell’esercizio delle sue funzioni.
Le reazioni
La notizia dell’archiviazione ha suscitato numerose reazioni positive nel mondo politico. Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha espresso soddisfazione in una nota: “Oggi è una bella giornata non solo per Gennaro Sangiuliano, ma anche per le istituzioni. Con l’archiviazione da parte del Tribunale dei Ministri delle accuse di peculato e rivelazione del segreto d’ufficio a suo carico, si chiude finalmente un capitolo infamante e tormentato per un uomo che non è mai venuto meno ai suoi obblighi istituzionali, che ha sempre onorato con dignità”.
Anche il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha voluto esprimere il suo sostegno all’ex collega: “Non avevo alcun dubbio sulla totale estraneità dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano alle accuse che gli erano state mosse, ma mi rallegro particolarmente per la notizia dell’archiviazione da parte del Tribunale dei Ministri e gli rivolgo ancora una volta la mia amichevole solidarietà”.
Un capitolo chiuso
Con questa decisione, il caso Sangiuliano si conclude lasciando spazio a riflessioni sul ruolo dell’informazione e delle accuse mediatiche. Spesso, processi giudiziari complessi finiscono per essere strumentalizzati o amplificati dai media, generando danni reputazionali difficili da riparare. In questo caso, l’archiviazione restituisce dignità e credibilità a un uomo che ha sempre dichiarato la propria innocenza.
Per Gennaro Sangiuliano, oggi è davvero una “bella giornata”. Non solo perché la giustizia ha fatto il suo corso, ma anche perché il riconoscimento della sua integrità arriva in un momento cruciale per il futuro delle istituzioni italiane. L’auspicio è che questa vicenda serva da monito per evitare facili strumentalizzazioni e garantire che ogni accusa sia sempre accompagnata da prove concrete, nel rispetto della presunzione di innocenza.
