“Assegno di divorzio? No, sei troppo giovane”: la moglie resta all’asciutto anche se l’ex è ricchissimo I La Cassazione apre il vaso di ‘Pandora’: migliaia di mariti esulano, sono salvi
Tribunale (Pexels) IlFogliettone
Possibile novità importanti dopo la sentenza della Cassazione su un divorzio che ha fatto molto discutere. Cosa c’è da sapere.
In Italia, i dati Istat mostrano un calo sia dei matrimoni che delle separazioni e dei divorzi rispetto all’anno precedente. Nel 2024, sono stati celebrati 184.207 matrimoni, un 2,6% in meno rispetto all’anno precedente. Le separazioni sono state 82.392 (-8,4%), e i divorzi 79.875 (-3,3%).
Questo calo di separazioni e divorzi inverte una tendenza di costante aumento osservata dal 1970, anno di introduzione del divorzio, fino al 2015-2016 (con il picco dovuto al divorzio breve). Parallelamente, si registra una crescita delle seconde nozze (o successive), che nel 2024 hanno toccato il massimo storico di oltre 44 mila celebrazioni, rappresentando il 24% dei matrimoni totali.
Questo dato riflette una società in cui le persone, dopo la fine di un precedente matrimonio, scelgono più frequentemente di risposarsi. Il trend generale degli ultimi anni indica una diminuzione dei matrimoni in generale, soprattutto quelli con rito religioso, e una crescente diffusione delle convivenze.
Sebbene il picco del 2016 per i divorzi sia stato superato, il numero complessivo di matrimoni diminuisce, suggerendo un cambiamento nelle forme di unione e nella percezione del matrimonio stesso.
Assegno per il coniuge
Dopo un divorzio, l’assegno per il coniuge si chiama assegno divorzile. La sua funzione principale è quella di garantire un sostegno economico all’ex coniuge che non abbia mezzi adeguati o che non possa procurarseli per ragioni oggettive. A differenza dell’assegno di mantenimento stabilito in fase di separazione, l’assegno divorzile ha anche una funzione compensativa e perequativa.
Per la quantificazione dell’assegno divorzile, il giudice valuta diversi criteri, tra cui le condizioni economiche di entrambi gli ex coniugi, la durata del matrimonio, il contributo personale ed economico dato alla famiglia e al patrimonio, e la capacità lavorativa del richiedente. Non è automaticamente dovuto e può cessare se il beneficiario si risposa o instaura una nuova convivenza.

Sentenza della Cassazione
Una recente sentenza della Corte di Cassazione del maggio 2025 ha stabilito che una moglie giovane ed economicamente autosufficiente non ha diritto all’assegno divorzile, anche se l’ex marito è benestante. La Corte ha chiarito che la giovane età è un indicatore di una concreta capacità lavorativa.
L’assegno divorzile, pur avendo natura assistenziale, compensativa e perequativa, per essere riconosciuto richiede l’accertamento dell’impossibilità oggettiva del richiedente di procurarsi mezzi adeguati. La sola disponibilità finanziaria del coniuge economicamente più forte non giustifica l’erogazione dell’assegno se il coniuge che lo richiede è in grado di provvedere autonomamente al proprio mantenimento.
