Barletta, lieto fine per le studentesse scomparse: individuate grazie al cellulare riacceso

Le due amiche diciassettenni sono state rintracciate a Canosa mentre viaggiavano su un autobus. Si indaga sulle 36 ore di allontanamento volontario.

Ritrovate vive e in buono stato di salute le due studentesse diciassettenni scomparse giovedì 2 ottobre da Barletta. Sofia e Nikol sono state rintracciate sabato pomeriggio, 4 ottobre, dai carabinieri a Canosa, centro distante quindici chilometri dalla città di partenza.

Le giovani, iscritte al liceo di Scienze umane “Casardi”, stavano rientrando a bordo di un autobus quando sono state individuate dalle forze dell’ordine, al termine di intense ricerche coordinate dalla Prefettura della Bat nell’ambito del Piano provinciale per le persone scomparse.

L’allarme era scattato giovedì mattina, quando le due amiche erano uscite di casa dirette a scuola ma non vi erano mai arrivate. Le famiglie, impossibilitate a mettersi in contatto con loro per diverse ore, avevano immediatamente denunciato la scomparsa, dando il via a un’operazione che ha coinvolto tutte le forze dell’ordine con controlli capillari in diverse aree del territorio, in particolare nella Sesta provincia pugliese.

Il momento chiave del ritrovamento si è verificato quando una delle due ragazze ha riacceso il telefono cellulare mentre si trovavano già sull’autobus. I carabinieri sono riusciti a localizzarle immediatamente attraverso il segnale del dispositivo, intervenendo prontamente per assicurarsi delle loro condizioni. Le giovani, che stanno bene, sono state subito messe in contatto con i genitori e hanno fatto rientro a casa.

Le indagini ora si concentrano sulla ricostruzione delle trentasei ore trascorse lontano da casa. Gli inquirenti dovranno accertare cosa abbiano fatto le due amiche e dove siano state durante questo lasso di tempo. L’ipotesi investigativa prevalente fin dall’inizio era quella di un allontanamento volontario, e non si escludeva che le ragazze non fossero da sole.

Le ultime tracce prima della scomparsa

Secondo quanto emerso da fonti investigative, le due studentesse erano state viste acquistare un titolo di viaggio per una tratta intermedia al tabacchi della stazione di Barletta nella mattinata di giovedì, verosimilmente per un autobus. I telefoni cellulari di entrambe risultavano spenti dalle ore dieci del 2 ottobre. Tra le dieci e le undici di quella mattina, diversi cittadini avevano riferito di averle notate ancora in città: in via Ricci, sedute su un muretto, e in via Cioce, nei pressi di un bar.

Erano queste le ultime tracce certe prima della scomparsa. Si riteneva verosimile che disponessero di una minima somma di denaro e di cambi di vestiti negli zaini scolastici. La macchina delle ricerche si era messa in moto immediatamente dopo la denuncia dei familiari. La Prefettura Bat aveva attivato il Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse, coordinato dal Commissariato di pubblica sicurezza, con l’impiego congiunto di tutte le forze dell’ordine.

I carabinieri avevano ascoltato amici e compagni di classe per ricostruire abitudini, contatti e possibili destinazioni delle due minorenni. Nel frattempo erano stati acquisiti i tabulati telefonici e si stavano incrociando i dati delle celle, anche di altri dispositivi che potrebbero aver viaggiato insieme o in prossimità delle ragazze. I militari avevano visionato le telecamere della stazione di Barletta e di fermate intermedie sia verso Nord, nell’area foggiana, sia verso Sud, nel Barese, oltre alle linee extraurbane.

Ricerche estese a tutto il territorio

Le indagini avevano escluso che le studentesse avessero lasciato la sesta provincia pugliese. Le ricerche si erano estese anche nell’entroterra, con controlli a Minervino Murge e Spinazzola che non avevano dato riscontri decisivi. Sui social, l’ex sindaca di Minervino, Lalla Mancini, aveva rilanciato l’invito a segnalare alle forze dell’ordine ogni informazione utile, richiamando una segnalazione secondo cui le ragazze sarebbero state viste salire su un bus della linea Barletta-Spinazzola.

Al momento della scomparsa, Sofia indossava un pantalone di tuta nero a zampa, una T-shirt Kappa, una giacca ginnica nera con zip, sneakers bianche, occhiali con montatura nera e portava con sé uno zaino scolastico multicolore. Nikol, invece, aveva una felpa nera con scritta bianca sul petto, pantalone nero, scarpe ginniche alte nei colori rosso, bianco e nero, e uno zaino Eastpak nero.

Le autorità avevano rinnovato più volte l’appello alla collaborazione dei cittadini, invitando chiunque le avesse viste o avesse elementi utili a chiamare i numeri di emergenza o a rivolgersi alle forze dell’ordine. Il lieto fine è arrivato nel primo pomeriggio di sabato, quando la strategia investigativa e l’attenta attività di monitoraggio hanno dato i frutti sperati, consentendo il rapido ritrovamento delle due giovani e il loro rientro in famiglia.