Borse piene di contanti, quando Eva Kaili diceva “Il Qatar guida i diritti del lavoro”

Borse piene di contanti, quando Eva Kaili diceva “Il Qatar guida i diritti del lavoro”
11 dicembre 2022

Sacchi di banconote, fughe precipitose, imbarazzo generale: lo scandalo delle presunte tangenti del Qatar a eurodeputati e funzionari del Parlamento Ue si aggrava gettando nello sconforto il gruppo dei Socialisti e, molto probabilmente, segnando la carriera politica di Eva Kaili. La vice presidente dell’Eurocamera è agli arresti dopo che la polizia ha trovato nella sua abitazione borse piene di contanti. Una flagranza di reato che ha polverizzato l’immunità di cui godono gli europarlamentari. Mentre Fdi e Lega vanno all’attacco, con il partito di Matteo Salvini che ha chiesto una commissione d’inchiesta a Bruxelles e la convocazione urgente del Copasir sul caso.

La greca Eva Kaili, coinvolta in un’inchiesta per corruzione della giustizia belga che avrebbe al centro il Qatar e le mazzette per sostenere la causa del paese del Golfo che ospita i Mondiali, in queste immagini del 21 novembre scorso, davanti al Parlamento europeo perorava la causa qatariota dichiarando il paese un “paladino dei diritti del lavoro” nel mondo arabo e oltre. 

“Oggi i Mondiali in Qatar sono la prova di come la diplomazia dello sport possa ottenere una storica trasformazione in un paese, con riforme che ispirano il mondo arabo. Io avevo detto che il Qatar è un paladino dei diritti del lavoro, con l’abolizione della Kafala (permesso del datore di lavoro per lasciare il Golfo), l’introduzione del salario minimo, nonostante anche compagnie europee non applichino queste leggi” diceva Kaili. “Si sono impegnati a una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Eppure alcuni qui chiedono che siano discriminati, li bullizzano e accusano di corruzione chiunque parli con loro. Però comprano il loro gas e hanno compagnie che in Qatar fanno miliardi”. “Non abbiamo il diritto morale di fare lezioni per andare a caccia dell’attenzione dei media e non imponiamo i nostri modelli, li rispettiamo”. 

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Kaili sospesa

Intanto, la presidente del parlamento europeo, Roberta Metsola, ha deciso di sospendere dalle sue funzioni la vice Eva Kaili, in stato di fermo per sospetta corruzione nell’ambito dell’inchiesta ‘Qatargate’ della procura belga. “Alla luce delle indagini giudiziarie in corso da parte delle autorità belghe”, hanno indicato fonti di Bruxelles, “la presidente Metsola ha deciso di sospendere con effetto immediato tutti i poteri, doveri e incarichi delegati a Eva Kaili nella sua qualità di vice presidente del Parlamento europeo”.

Le indagini

Sul fronte delle indagini, i quattro italiani fermati venerdì, tra cui l’ex eurodeputato di Pd e Articolo 1 Antonio Panzeri, il sindacalista Luca Visentini e l’assistente parlamentare di Andrea Cozzolino, Francesco Giorgi, restano agli arresti e sulla convalida del fermo la procura di Bruxelles deciderà nelle prossime ore. Ma le perquisizioni sono proseguite: gli uffici di due assistenti parlamentari (una delle quali italiana) legati agli eurodeputati Maria Arena e Marc Tarabella, entrambi belgi e membri di S&d, sono stati sequestrati. Il padre di Kaili è stato anche lui arrestato mentre, secondo il quotidiano L’Echo, stava fuggendo con una valigia zeppa di contanti.

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